Torino non è una provincia per giovani: ci si sposa poco, gli affitti sono cari e la qualità della vita non è delle migliori. E’ un quadro sconfortante quello rilevato grazie dati raccolti dal Sole 24 Ore, che raccontano la qualità della vita dei ragazzi tra i 18 e i 35 anni su base territoriale, attraverso 12 indicatori selezionati per misurare alcuni aspetti che influenzano la loro vita.
Torino, infatti, e tutta la sua provincia, si piazzano appena al 91° posto su 107 province o aree.
Torino, cosa non va
I dati peggiori si registrano su alcune categorie ben specifiche: il Comune di Torino, per esempio, viene dato al 97° posto per quanto riguarda il canone di locazione. Affitti troppo alti, per i nostri giovani. Non stupisce quindi che per quanto riguarda il quoziente di nunzialità (il rapporto tra i matrimoni celebrati nell'anno 2021 e la popolazione residente), non si vada oltre il 93° posto. Pochi anche gli amministratori comunali under 40 (90° posto). Rimane poi alto il gap tra gli affitti in centro e in periferia, con Torino che occupa l'80sima posizione in classifica. Male anche il saldo migratorio (75° posto) ed età media del parto (71esima posizione).
Torino, gli indicatori da metà classifica
Per trovare la voce "Torino" a metà classifica bisogna buttarsi sullo sport: per quanto riguarda la presenza di aree sportive, il capoluogo si attesta al 66° posto. Posizione 55 invece per presenza di bar e discoteche. Senza infamia né lode anche il dato della disoccupazione giovanile (57° posto).
Torino, cosa funziona
Promossi a pieni voti tre indicatori: l'imprenditorialità giovanile, con la provincia che si attesta in 30esima posizione, le imprese che fanno e-commerce sul territorio (27° posto) e soprattutto il numero di laureati in provincia, con Torino in 15esima posizione.
Nessun indicatore è presente nella top ten. Da qui il risultato finale: una provincia non adatta ai giovani.