Un’imprenditrice ‘tosta’ che ha saputo valorizzare la storia centenaria di una delle trattorie di riferimento di tutta la vallata. Così Laura Paolasso, proprietaria de L’Alpina di Bobbio Pellice, il ristorante di via Maestra 27, viene ricordata in paese. Sessantatreenne, è scomparsa lunedì 16 maggio dopo una lunga malattia.
“Aveva esperienza da vendere ed era una donna ‘tosta’ – racconta Patrizia Geymonat, ex sindaco di Bobbio Pellice –. Aveva ereditato dal padre Remo non solo la gestione de L’Alpina ma anche lo spirito imprenditoriale e la disponibilità ad aiutare chi si trovava in difficoltà”.
Paolasso aveva preso in mano l’attività di famiglia negli anni novanta, e nel 2011 aveva festeggiato il centenario del locale: “Me la ricordo lì dentro fin da bambina ad aiutare i genitori assieme alle sue sorelle. Accoglievano i clienti in un clima famigliare” aggiunge Geymonat. Allora, infatti, L’Alpina era gestita dal padre Remo e dalla madre, Teresa Di Luoffo. Nessuno dei due era originario della Valle, lui arrivava dalla Val Chisone e lei da Arce, vicino a Frosinone – ma si era fermata a Bobbio Pellice nel tentativo di attraversare il confine per emigrare in Francia – eppure seppero fare la differenza nel settore della ristorazione diventando presto un punto di riferimento per il paese e la vallata.
Paolasso non visse sempre a Bobbio Pellice, dopo il primo matrimonio, nel 1979, si spostò ad Alagna in Val Sesia, dove gestì un ristorante e un rifugio. “Ma al suo ritorno rivoluzionò L’Alpina – ricorda il bobbiese Ermanno Mondon –. Introducendo, accanto alla cucina tipica, anche la pierrade e la raclette, piatti per cui i clienti salivano apposta a Bobbio Pellice”. Lei stava in cucina, ma nella gestione del locale veniva affiancata dal nuovo marito, Massimo Zanelli. “Loro due seppero rivoluzionare il locale di via Maestra, ristrutturandolo e arredandolo con gusto e rispetto per l’architettura locale, trasformando la piola di Remo in un ristorante elegante” aggiunte Mondon. Con la ristrutturazione vennero arredate anche alcune camere, e L’Alpina diventò presto un punto di riferimento anche per chi arrivava da lontano.
“Laura trasformò la trattoria di paese di Remo in un locale di richiamo per la gente che arrivava da fuori. L’eredità de L’Alpina era in qualche modo ‘pesante’ per lei, non poteva continuare a gestirla come faceva il padre perché i tempi ormai erano cambiati – ricorda Geymonat –. Ma con determinazione e spirito imprenditoriale seppe fare la scelta giusta”.
Il funerale si svolgerà nella chiesa parrocchiale di Maria Vergine Assunta di Bobbio Pellice domani, mercoledì 18 maggio, alle 15.