In occasione dell’ultima giornata contro la violenza sulle donne ha stesso in terra 112 abiti, per ricordare le vittime di femminicidio. La sua performance l’ha messa in scena a Pinerolo e Venaria, e, terminata l’emergenza Covid, ne vorrebbe proporre un’altra ideata nel 2020.
Manuela Vallario ha 51 anni, vive a Pinerolo e lavora alle Poste. In casa sua ha sempre respirato l’aria dell’arte: il padre era un fotografo che si dedicava alla colorazione manuale del ritratto fotografico. Tecnica che Vallario ha fatto sua, nel 2013, prima di passare dietro l’obiettivo.
“Nel 2017 il fotografo Augusto Cantamessa mi ha incoraggiato a fotografare – racconta –. Da lì mi è venuta la voglia di sperimentare altre forme d’arte e ho messo in piedi una performance che avrei dovuto svolgere dal vivo a Pinerolo e Rivalta per la giornata contro la violenza sulle donne nel 2020, ma il Covid non lo ha permesso ed è stata ripresa con un video fatto nella cripta dell’abbazia di Santa Maria di Cavour”.
Nella speranza di poterla eseguire pubblicamente, una volta finita l’emergenza, Vallario ha pensato a una performance a prova di Covid per la ricorrenza dello scorso novembre: “Ho pensato a cosa potesse far capire quante sono 112 donne morte nel corso del 2020 e ho ritenuto che gli abiti distesi avrebbero colpito, perché ricordavano i corpi distesi delle donne”. Per metterla in piedi ha recuperato abiti di famiglia e sia è fatta aiutare anche dal negozio di usato Vestireciclo.