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Regione | 23 dicembre 2021, 09:20

Bongioanni: “Salviamo il Tanaro con un contratto di fiume” [VIDEO]

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte: “E’ un bene che va tutelato, ma senza un approccio eccessivamente ideologico che comprometta lo sviluppo economico”

Paolo Bongioanni

Paolo Bongioanni

Tutelare l’acqua, bene prezioso, senza compromettere lo sviluppo economico. E’ questo l’obiettivo del contratto di fiume, un protocollo giuridico pensato per la rigenerazione ambientale del bacino idrografico di un corso d’acqua. E Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, intende proporlo per il fiume Tanaro, affluente del Po che rappresenta una grandissima risorsa, ma che spesso è il primo corso d’acqua ad andare in difficoltà in caso di maltempo.




“Recentemente come Regione Piemonte abbiamo approvato uno strumento molto importane che è il Piano della Tutela delle Acque, che diventa indispensabile per garantire la gestione di una delle risorse più importanti, uno dei beni più preziosi, l’acqua” spiega Bongioanni. “L’acqua - prosegue il consigliere regionale - è un bene di tutti, va tutelata e preservata: dobbiamo fare una riflessione sulle generazioni che verranno dopo, ma senza avere un approccio eccessivamente ideologico che vada a compromettere lo sviluppo economico”. 

 

Da qui la volontà di arrivare a una politica condivisa riferita agli assi fluviali, quei fumi che partono dalla montagna e arrivano in pianura, immettendosi nel Po. “Rtengo che sarebbe auspicabile portare avanti un progetto, il 1.748 del piano sui fondi comunitari 2021/2027, che fa riferimento ai contratti di fiume: prevede fondi importantissimi, 32 milioni di euro” afferma Bongioanni. “Proporró questo progetto sul fiume Tanaro. Questo fiume che è una grandissima risorsa ma è anche malato, visto che ogni volta che abbiamo piogge intense il Tanaro è il primo che crea problematiche e disastri. Ogni volta dobbiamo rattoppare le ferite e ci troviamo a cercare risorse per tamponare i danni, se non abbiamo da piangere vittime” sostiene il capogruppo di Fratelli d’Italia.

 

La volontà è quella di trovare i partner, gli enti coinvolti in questa operazione che dovrà comprendere la Regione Piemonte, le province di Cuneo, Alessandria e Asti e tutti i Comuni coinvolti nel tratto fluviale del Tanaro. “In questo piano dovranno esserci anche l’autorità di Bacino, i consorzi irrigui, l’Ecomuseo delle Rocche del Roero, l’Ente Parco Naturale di Rocchetta Tanaro, Arpa Piemonte e la Riserva naturale della Confluenza del Tanaro” afferma il consigliere regionale.

 

I punti programmatici del contratto di fiume saranno la mitigazione e contrasto dell’inquinamento idrico e il miglioramento dell’impatto delle attività produttive del fiume Tanaro; la tutela e la valorizzazione della biodiversità fluviale, animale e vegetale; la promozione del turismo naturalistico, Outdoor, sostenibile, con itinerari cicloturistici; il recupero delle antiche strutture agricole e tradizioni culturali legate alla pesca; azioni di monitoraggio della qualità della risorsa idrica e della pesca ittica; piani di mitigazione delle piene alluvionali e programmi di pulizia del fiume Tanaro e dei suoi affluenti per prevenire le piene e creazione di una governance strutturale del Tanaro che credi un tavolo di lavoro congiunto e stabile tra soggetti coinvolti.

 

Gli obiettivi?  Ridurre l’inquinamento; migliorare la funzione culturale e turistica; una maggiore capacità di prevenzione, con messa in sicurezza idrogeologica del territorio; condivisione di responsabilità tra più enti; ripopolamento della fauna ittica autoctona e maggiore capacità di pesca; riduzione delle specie vegetali aliene invasive; impatto più sostenibile delle attività produttive connesse all’attività fluviale e poi l’incremento della capacità di intercettare risorse nell’ambito dei fondi nazionali e comunitari per l'ambiente e lo sviluppo agrirurale. 

 

“Non possiamo più permetterci di restituire all’Unione Europea i fondi assegnatici. E’ un impegno che la maggioranza regionale dovrà assumersi e così faremo, nell’auspicio che quest’idea di contratto di fiume possa trovare vita entro la fine della legislatura” conclude Bongioanni.

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