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Attualità | 31 ottobre 2021, 09:01

Scoprire l’Italia in bus a piedi: l’esperienza di un giovane diventa un documentario

Gian Luca Gasca di Torre Pellice ha fatto otto piccoli viaggi sul ‘Sentiero Italia Cai’

Gian Luca Gasca durante uno dei suoi viaggi sul Sentiero Italia Cai

Gian Luca Gasca

Da Torre Pellice, dove risiede, in giro per l’Italia (e per il mondo), mettendo in pratica in prima persona un nuovo modo di andare in montagna totalmente eco-sostenibile, spostandosi unicamente con i mezzi pubblici, e ovviamente a piedi.

L’esperienza di Gian Luca Gasca, in collaborazione con il Cai, mostra come è possibile attraversare l’Italia – o parte di essa, a seconda del tempo di cui si dispone – da nord a sud, isole comprese, godendo appieno di tutte le bellezze paesaggistiche, culturali e artistiche, coinvolgendo durante il proprio itinerario anche le grandi città e talvolta scendendo fino al mare

Gasca, classe 1991, giornalista esperto di montagna, viaggiatore solitario, zaino in spalla, durante l’estate appena conclusa ha percorso otto itinerari interni al sentiero Cai Italia, e da lì sono nati i filmati che hanno dato vita al documentario ‘Linea 7000’ (settemila, come i chilometri del sentiero Italia, e linea in riferimento all’utilizzo dei mezzi pubblici) che verrà distribuito la prossima primavera, attraverso i canali Cai. L’anteprima del documentario è stata presentata lo scorso sabato 16 ottobre a Perosa Argentina, durante una serata organizzata dall’Associazione Culturale Poggio Oddone in collaborazione con il Cai Pinasca.

“Ho sempre amato la montagna, ed inizialmente quand’ero un ragazzino, dico la verità, il ricorso ai mezzi pubblici per spostarmi e raggiungere le destinazioni che amavo, è scaturito dai pochi soldi a disposizione – sorride Gasca –. Negli anni però la consapevolezza è aumentata, e mi sono reso conto che raggiungere la montagna con i mezzi pubblici, significava innanzitutto non inquinare, ma in particolare non impattare proprio direttamente sull’ambiente montano. Si pensi che, tanto per fare un esempio, all’interno del Parco del Monviso, a Pian del Re, si trova uno dei siti di nidificazione più importanti della Salamandra di Lanza, una specie di anfibio classificata come vulnerabile, che si trova a nascere letteralmente a pochi centimetri da un parcheggio. Ecco, io credo che usare i mezzi pubblici sia molto importante anche per evitare certi scempi”.

Era l’estate del 2015, quando Gasca, allora ventiquattrenne, attraversò l’arco alpino da Trieste fino a Nizza, spostandosi solamente a piedi, o con mezzi pubblici. Impiegò 54 giorni, e da quell’esperienza nacque anche il suo primo libro, dal titolo ‘54 giorni nel cuore delle Alpi’, edito da Fusta.

Nel 2016, oltre a scrivere un altro libro, dedicato alla storia dell’alpinismo, ‘Nanga Parbat, la montagna leggendaria’ edito da Alpine Studio, replicò l’esperienza dell’attraversata delle Alpi, dedicandosi agli Appennini (viaggio raccontato nel libro ‘Mi sono perso in Appennino’, Ediciclo Editore).

Ormai la vita di Gasca era completamente segnata dalla sua passione: da giovane studente, che a Torino studiava e lavorava nell’ambito della comunicazione e organizzazione di eventi, a giornalista e scrittore, ma prima di tutto viaggiatore, esperto di montagna.

Nell’estate 2017, la grande impresa: da Torino intraprende un nuovo viaggio, a piedi e con mezzi pubblici, che lo porta fino alla vetta del K2. Un viaggio promosso e finanziato dal Cai, raccontato nel libro ‘Destinazione K2’ (Alpine Studio Editore).

“Queste esperienze mi hanno insegnato a guardare ai viaggi in un modo più completo. Viaggiando in questo modo, si ha l’opportunità di godere appieno della montagna, di certo più che arrivando fin quasi a destinazione in auto. Ma è anche l’opportunità di visitare contestualmente città d’arte, vedere il mare, apprendere usi e costumi di luoghi diversi, degustare del buon cibo in ogni luogo... – racconta Gasca –. Quando ho saputo che il Cai aveva terminato i lavori, per rendere completamente fruibili i settemila chilometri del sentiero Italia, ho immediatamente proposto di promozionare questo sentiero, raccontando come sia possibile e bello percorrerlo a piedi e con mezzi pubblici. In particolare l’Italia, così raccolta ed eterogenea, nei paesaggi, nell’arte e nella cultura, si presta molto bene a questo tipo di viaggi”.

Il documentario che ne è seguito, ‘Linea 7000’, è ancora in fase di montaggio, e il prossimo anno verrà presentato, fuori gara, al Trento Film Festival.

“Questa volta l’obiettivo principale era, ed è, proprio quello di sensibilizzare la popolazione al fatto che si tratti di un modo di viaggiare alla portata di tutti – conclude Gasca –. Per questo non ho percorso l’intero sentiero, ma ho, diciamo così, dato l’esempio, con otto piccoli viaggi che interessano alcuni tratti di questo sentiero. Perché viaggiare in modo sostenibile è possibile ed anche più bello, perché, anche quando magari si è in vacanza al mare, o in una città d’arte, è possibile fare una gita in montagna, senza scomodare l’automobile”.

Per essere sempre aggiornati su viaggi, libri e articoli di Gian Luca Gasca, visitare il sito www.gianlucagasca.com

Tatiana Micaela Truffa

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