Il taglio è di 100 posti di potenziamento nella scuola primaria e 26 nell’infanzia. Una misura che la Flc della Cgil, che tutela i lavoratori della conoscenza, ritiene inaccettabile. Oggi sono stati organizzati una serie di azioni di volantinaggio e presidio a Torino, nel Pinerolese (Pinerolo, Villar Perosa e Argentina), a Settimo Torinese e a Nichelino.
Il sindacato contesta la decisione dell’Ufficio scolastico territoriale nell’ambito del Torinese. “Gli iscritti alle varie scuole per il prossimo anno sono calati, ciononostante c’è stato un aumento di posti richiesti di docenza, trainato soprattutto da medie e superiori – dettaglia Eleonora Giovannetti della Flc Cgil Torino –. Scegliere di fare un taglio, badando ai numeri complessivi, è una scelta che crea problemi alle scuole dell’infanzia che perdono 26 posti e alla primaria che ne perde 100 di potenziamento. Si mette a rischio il tempo pieno e si apre a nuove classi pollaio, penalizzando i bambini che sono reduci da un anno e mezzo difficoltoso”. Ma non solo: “Anche le famiglie hanno dovuto fare dei sacrifici per via della Dad e trovarsi in una situazione che porterebbe a una riduzione degli orari sarebbe un nuovo problema, che si aggraverebbe se la pandemia continuasse”.
Giovannetti, che oggi era in via Giovanni XXIII a Pinerolo per un presidio, fuori dai cancelli della sede dell’Istituto comprensivo 4, sottolinea come “quest’anno con gli organici Covid, si è arrivati a quella che dovrebbe essere una situazione normale sotto il profilo dei docenti e del personale Ata. Ora ci troviamo di fronte a un taglio importante che è stato adottato, in questa misura, solo nella Provincia di Torino”.
Il sindacato ha lanciato una raccolta firme online, che ha già superato le 4.000 adesioni, e si trova a questo link https://forms.gle/CEuxFAQjiCzU33he6. La petizione si chiuderà nei prossimi giorni e verrà consegnata al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Piemonte e alla dirigente dell’Ufficio V – Ambito territoriale di Torino. La richiesta è di ripristinare i posti tagliati come organico di diritto, cioè cattedre fisse, senza andare a incidere su scuole medie e superiori.