Un incontro su scala nazionale, per mettere nero su bianco le difficoltà economiche di un periodo non facile. E' successo oggi, alla presenza dei rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm, seduti al tavolo con i vertici aziendali di AvioAero e in particolare con l'amministratore delegato, Riccardo Procacci.
L'occasione ha permesso di puntualizzare che, nel corso del 2021, lo stabilimento di Rivalta prevede un calo produttivo di circa il 30% rispetto al recente passato. In particolare, da oltre 1 milione di ore lavorative a consuntivo nel 2019, per il 2021 l’azienda prevede un utilizzo di circa 700mila ore. Nel trienno, l’azienda comunica un potenziale di esubero pari a 235 lavoratori su circa 2.200 addetti complessivi.
Tra le cause principali della frenata prevista per lo stabilimento di Rivalta (che produce trasmissioni aeronautiche) per c’è la significativa contrazione del traffico aereo a causa della pandemia. Secondo le previsioni dell’azienda, i livelli pre crisi non saranno ripristinati prima del 2023, anche se già dal 2022 potrebbero esserci i primi segnali di ripresa.
“Abbiamo chiesto all'azienda di avviare un confronto territoriale per gli stabilimenti di Rivalta e Borgaretto - dicono Guglielmo Gambardella, coordinatore Uilm nazionale del settore e Aniello Montella, responsabile AvioAero della Uilm Torino -, per verificare le eccedenze dichiarate ed eventualmente individuare gli strumenti meno impattanti per la gestione della situazione occupazionale, tra cui i percorsi di accompagnamento alla pensione. L'auspicio è che le previsioni non vengano confermate e che la ripresa del traffico aereo riporti la normalità in tutti gli stabilimenti torinesi. La crisi di AvioAero non deve essere pagata dai lavoratori”.
Preoccupato anche Luigi Villani, territoriale per la Uglm con delega GeAvio per Torino: "Sappiamo che questi dati sono legati ai me alla situazione epidemiologica, in ogni caso apprezziamo tutti gli sforzi dell’azienda nel cercare di fare il possibile per non gravare sul salario dei lavoratori. Speriamo che si possa partire in fretta con i corsi sulla formazione, in modo da bilanciar la perdita salariale della cig. "Nonostante il difficile periodo di difficoltà - aggiunge Savino Cavuoto, coordinatore del sito di Rivalta - si rileva un Pdr che non era scontato, auspichiamo solo che la ripresa avvenga prima di quanto previsto e non resti all’orizzonte del 2023".