Tagli al personale, trasferimento dei dipendenti e dei pazienti in alcuni casi anche a più di 80 chilometri, violazione dei diritti degli operatori e mancanza di comunicazioni ufficiali. Sono questi alcune delle motivazioni che hanno spinto i lavoratori di Sereni Orizzonti a proclamare per domani una giornata di stop, con un presidio dalle 10 in piazza Castello sotto il palazzo della Regione.
Il colosso delle case di riposo gestisce 35 strutture in Piemonte, di cui 8 in provincia di Torino (Volvera, Vinovo, Frossasco Carmagnola, Settimo Vittone, San Mauro Torinese, Piverone e Piobesi Torinese). Altre tre, come si legge sul sito dell’azienda di Udine, sono previste in costruzione a La Loggia, San Gillio e Torrazza Piemonte.
La protesta di domani è stata proclamata da Cgil Fp, Cisl Fp, Cisl Fisascat, Uil Fpl e Uil Tucs per “chiedere al Presidente Cirio l’immediata revoca degli accreditamenti alle imprese che violano disposizioni di legge e di contratto”. Lo scorso 3 marzo i sindacati avevano già promosso uno stato di agitazione per una serie di problemi: dalla chiusura di alcuni servizi, al trasferimento di personale anche a più di 80 km e a diverse questioni legate all’uso degli ammortizzatori sociali.
Oltre a questo le organizzazioni sindacali denunciano come Sereni Orizzonti applichi un contratto peggiorativo per i lavoratori, che le permette “di operare sul settore sostenendo costi del lavoro più bassi rispetto agli altri competitor del comparto”. Una “una corsa al ribasso che si ripercuote inevitabilmente sulla qualità del servizio erogato oltre che sulle condizioni dei lavoratori”.
“Una scelta difficile dichiarare uno sciopero in piena pandemia a maggior ragione per chi eroga servizi essenziali, ma anche un atto dovuto nei confronti di quei lavoratori che ieri chiamavamo eroi, ma che oggi - dopo averli “sfiniti" per mesi con turni massacranti -, vengono messi da Sereni Orizzonti in un angolo tra le cose che non servono più” concludono i sindacati.