Il sedime ferroviario diventa una corsia bidirezionale per bus ecologici, a idrogeno ed elettrici, al loro fianco, per larghi tratti, lo spazio per le biciclette. Il Politecnico di Torino immagina così il futuro della Pinerolo-Torre Pellice senza treno.
Ieri è stato presentato il progetto “Indagini preliminari per il recupero del sedime ferroviario in disuso a favore della realizzazione di piste ciclabili o altre forme di mobilità” e oggi l’Unione montana del Pinerolese ne ha presentato i tratti salienti. Uno studio che si è concentrato direttamente sui bus ecologici, come forma di mobilità da indagare, prevedendo una flotta di 10 mezzi a idrogeno, con una capienza di 78 passeggeri, e un’altra di 10 mezzi elettrici, con 19 posti. La prima sarebbe impiegata nelle ore di punta, i secondi negli altri orari e per un eventuale collegamento con Bobbio Pellice, che è stato allegato allo studio.
Secondo i calcoli del Politecnico la capacità di trasporto sarebbe di 900 passeggeri all’ora (impiegando più mezzi in contemporanea) e ci vorrebbero 22 minuti per compiere i 16,5 chilometri.
Per quanto riguarda il percorso ciclabile, il 63% sarebbe a fianco dei bus, mentre il restante 37% seguirebbe strade alternative (nella zona di viale De Amicis a Luserna San Giovanni, nel centro di Bricherasio e in Borgo Nuovo a Pinerolo).
Le vecchie stazioni, in quest’ottica, diventando hub intermodali con parcheggi per biciclette, ciclo officine e sale d’attesa. Il costo complessivo del progetto è sui 25 milioni di euro e i lavori sarebbero realizzabili in 1-2 anni.