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Attualità | 31 gennaio 2021, 11:00

La nuova Pro loco vuole un prodotto tipico per Scalenghe

È il sogno della squadra appena eletta e “probabilmente sarà un formaggio”, per celebrare l’importanza del paese nel settore lattiero caseario

Il nuovo direttivo della Pro loco di Scalenghe

Il nuovo direttivo

Racconta di aver lasciato l’Amministrazione comunale a malincuore ma già sta immaginando, da nuovo presidente della Pro loco, come celebrare il ruolo di primo piano di Scalenghe nel mercato lattiero caseario piemontese. “Dobbiamo ricordarci che qui in paese si produce quasi il 5 per cento del latte piemontese. Vogliamo quindi individuare un prodotto tipico, probabilmente un formaggio, legato al territorio e alle sue produzioni, in grado di evidenziare il ruolo di Scalenghe in questo settore” rivela Paolo Druetta. Per diventare presidente Pro loco si è dimesso da consigliere con delega all’agricoltura, lasciando il suo posto a Stefano Bordino

Druetta è presidente della cooperativa agricola fattorie Tobia, che poco tempo fa ha lanciato un formaggio che evoca il famoso paravalanghe di Pequerel in Val Chisone. La nuova Pro loco, il cui direttivo è stato eletto il 23 gennaio, punta a presentare il prodotto tipico durante la prossima edizione della fiera LatteforMaggio, lanciata dal Comune nel 2019: “Lo scorso anno non si è potuta svolgere a causa della pandemia e abbandoniamo anche l’idea di riproporla quest’anno poiché per ora le prospettive non sono ancora chiare – ammette Druetta –. Puntiamo quindi all’edizione del 2022”.

La squadra della nuova pro loco è composta perlopiù da persone che hanno esperienza del mondo del volontariato, l’età media è di 36 anni. I vice presidenti sono Marco Amparore e Kevin Cardetti, mentre Giulia Audisio è la segretaria e Mattia Griotti il tesoriere. I consiglieri sono: Roberto Arolfo, Davide Rosso, Alberto Perassi, Victoria Calvetto e Luca Gendre. “Fino a quindici giorni fa non avrei mai pensato di assumere questa carica ma ho trovato un gruppo di persone responsabili e con voglia di fare. D’altronde una Pro loco ben funzionante è un servizio per tutta la cittadinanza e anche per il Comune” conclude Druetta.

Elisa Rollino

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