Mezzi pubblici troppo pieni soprattutto nelle ora di punta e in particolare quelle di ingresso e uscita dalle scuole? Un problema denunciato da più parti e segnalato da quando, appunto, è suonata la prima campanella. Ma che adesso che la curva dei contagi di Covid è di nuovo in salita diventa un punto cruciale.
Tanto che il tema è stato sollevato questa mattina in Consiglio regionale dalla pentastellata Francesca Frediani, con un'interrogazione a risposta immediata rivolta all'assessore Marco Gabusi. "I mezzi pubblici - ha spiegato Frediani - sono tornati a essere un nodo cruciale su cui si concentra la diffusione del virus, ma questa giunta di centrodestra se ne sta occupando di nuovo troppo tardi. O si rafforza considerevolmente il servizio o diventa necessario ridurre la capienza di bus, tram e metropolitane riportando gli studenti delle scuole superiori a casa e tenendo i dipendenti lontani dagli uffici. Siamo nel pieno della seconda ondata è ci troviamo di nuovo in balia degli eventi"
L'assessore ai trasporti regionali Marco Gabusi ha risposto sostenendo che senza fondi il servizio non può essere rafforzato. Ma soprattutto ha voluto inquadrare un aspetto tecnico, quello che riguarda la capacità di carico dei mezzi all'80%: "Un conto - ha spiegato - è parlare di capacità all’80% e un conto è parlare di un metro di distanza tra i passeggeri e come diretta conseguenza dell’allarmismo delle persone che si trovano sui mezzi di trasporto certamente non a un metro di distanza. Questo è il primo tema che dobbiamo affrontare, perché sappiamo che, mantenere un coefficiente di riempimento dell’80% significa che ogni persona ha a disposizione circa 0,35 mq. Questo aspetto viene ancora più acuito sui mezzi urbani e sulle linee tranviarie dove la capienza è di circa 4 persone e mezzo per ogni metro quadro: si comprende bene di cosa stiamo parlando a livello di vicinanza tra le persone, seppur nel rispetto delle norme".
"Proprio su questo solco e rispetto di quanto diceva la consigliera Frediani - ha spiegato l'assessore - noi da giugno ci siamo mossi in più sensi, con i questionari rivolti alle aziende e gli enti più importanti del nostro territorio e alle istituzioni scolastiche. Il problema vero è che si fa fatica a cambiare gli orari della città soprattutto quando non sei tu a determinarli, ma devi rivolgerti o alle autonomie scolastiche o ad altri enti che non sempre hanno ben presente il problema rispetto a quello che in questo momento è il più grave, quello del trasporto pubblico locale".
Gabusi è poi entrato nel merito dei numeri: "Abbiamo attivato complessivamente 3.729 corse aggiuntive con una media di 182 corse aggiuntive al giorno. Sono stati trasportati complessivamente sulle corse aggiuntive 86.595 viaggiatori con una media di 23 viaggiatori a corsa. La flotta è stata complessivamente potenziata con 83 veicoli immatricolati da noleggio (bus turistici) con un impiego quotidiano di 40 veicoli. Mentre sul servizio urbano e suburbano di Torino nel periodo dal 14 settembre al 30 settembre sono state attivate complessivamente 2.942 corse aggiuntive bus con una media di 240 corse al giorno. Sono stati potenziati i servizi tranviari e la metro con l'aumento delle frequenze delle linee in particolare nelle ore di punta. la flotta è stata complessivamente potenziata con n. 27 veicoli immatricolati da noleggio (bus turistici) con un impiego medio quotidiano di 16 veicoli, impiegati sulle linee 14, 17b, 35, 36, 36n, 46, 57, 61, 67. Il carico registrato sui servizi urbani e suburbani è ad oggi valutato da GTT nel 49% rispetto al dato pre‐covid. Il coefficiente di riempimento delle singole linee è variabile con punte massime dell’80% esclusivamente per la linea tranviaria. Il coefficiente di riempimento medio per singola linea non supera mai il 64 % del carico pre‐covid. Il carico registrato sulla metropolitana è mediamente 85.000 passeggeri giorno con un carico massimo in ora di punta pari al 60 % del carico registrato ante covid".
Conclusione sui bus turistici: "Li abbiamo messi a disposizione dove si poteva, ma ci sono difficoltà oggettive, dal momento che non sono adeguati, ad esempio, a fare percorsi cittadini in cui ogni minuto-minuto e mezzo-due minuti ci si deve fermare, aprire le porte e far salire e scendere le persone".