L'elettrico e i nuovi modelli spazzano via gli ammortizzatori sociali, almeno nel polo dell'auto che fa capo a Torino (quindi Mirafiori e Grugliasco). La notizia è arrivata come una scarica di elettricità nel corso dell'incontro che si è tenuto oggi tra Fca e le rappresentanze sindacali.
Basterà aspettare la fine di settembre e poi, grazie agli investimenti annunciati con il piano industriale (e recentemente ribaditi in più occasioni sia dall'amministratore delegato Mike Manley che dal responsabile per l'area Emea, Pietro Gorlier), Fiat Chrysler non farà più ricorso né ai contratti di solidarietà, né alla cassa integrazione.
Non solo: alle viste ci sono addirittura nuove assunzioni. Almeno 20 persone in qualità di apprendisti specializzati, che andranno ad aggiungersi ai 50 che sono già in fase di inserimento nel gruppo Fca.
In particolare, le nuove assunzioni saranno legate alla produzione di nuovi modelli: la 500 elettrica, ma anche il Ducato e la gamma Maserati, dalla Ghibli ibrida a seguire. Mentre proseguono anche le attività per procedere alla produzione di mascherine e dispositivi di protezione che intendono assicurare alla collettività ciò che necessario in questa crisi sanitaria globale.
“FCA ci ha comunicato anche circa 270 inserimenti temporanei fino a fine anno fra somministrati e distacchi nel Polo produttivo torinese, di cui fanno parte i due stabilimenti di Mirafiori e di Grugliasco - commentano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, e Luigi Paone, segretario generale della Uilm di Torino. Grazie al lancio della Fiat 500 elettrica a Mirafiori avremo difatti una notevole salita produttiva. È un obiettivo importantissimo, che perseguiamo da anni attraverso accordi difficili e coraggiosi, reso possibile dal fatto che FCA si sta muovendo in modo spedito ed efficace sulla via della elettrificazione”.
“Confidiamo - concludono Ficco e Paone - che l’anno prossimo le versioni elettriche della Maserati possano rilanciare anche la produzione di Grugliasco. Più in generale il 2021 sarà un anno di lanci di nuove vetture e questo è tanto più importante se si considera il periodo di crisi che stiamo attraversando. Anche in vista della fusione con PSA, è essenziale che gli investimenti in Italia proseguano. L’impegno di FCA nel nostro Paese è prezioso non solo per gli oltre cinquantamila lavoratori che ci lavorano e per le decine di migliaia dell’indotto, ma a ben vedere per l’intera economia italiana”.
"La fine dell’utilizzo dei contratti di solidarietà nei due stabilimenti di assemblaggio finale, in leggero anticipo rispetto alla loro naturale scadenza, è una notizia positiva che ci auguriamo duri nel tempo e non sia solo una fiammata, determinata da un momentaneo rimbalzo in positivo del mercato dell’auto trainato dagli incentivi e dal lancio della 500e - commentano Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil e Ugo Bolognesi, responsabile di Fca per la Fiom Cgil di Torino -. Vogliamo guardare questa notizia come un passo in avanti verso la soluzione definitiva dei problemi dei nostri stabilimenti. Ricordiamo però che l’obiettivo finale rimane la piena occupazione dei lavoratori, ma che sia strutturale nel tempo e la garanzia che il nostro indotto abbia dei componenti da produrre per dare lavoro agli occupati di tutto il settore. Per arrivare a questi traguardi serve rivedere al rialzo il vecchio piano industriale di FCA, servono quindi nuove produzioni che facciano volumi negli stabilimenti del nostro territorio. Torino è la città che ha pagato il prezzo più alto in termini di occupazione e di produzioni, serve quindi un rilancio che possa far guardare al futuro con tranquillità. Ognuno deve dare il proprio contributo a partire da chi decide dove verranno allocate le future produzioni".
"È una notizia importante e positiva - commenta il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano - da oltre 10 anni nei poli produttivi di Mirafiori e Grugliasco i lavoratori di Fca sono stati coinvolti dal continuo uso di ammortizzatori sociali. Oggi grazie alla salita produttiva della 500 elettrica, alla ripresa dei volumi produttivi delle Maserati, l’azienda ha comunicato l’interruzione dell’uso del contratto di solidarietà per tutto il 2020". E sulle nuove assunzioni le definisce "una novità che da anni non si vedeva nei siti del polo del Lusso".
E Davide Provenzano, che di Fim è il segretario provinciale per Torino, aggiunge: "La notizia di oggi è la conferma che si continua a perseguire un piano di investimenti condiviso anche con la FIM-CISL territoriale. Troppi soggetti continuano a celebrare il funerale degli stabilimenti torinesi. Come FIM continuiamo a credere invece nel loro futuro e nel futuro delle persone che vi lavorano. Operai e impiegati sono la base sul quale costruire l’evoluzione dell’auto elettrica e della fusione con PSA. Il già confermato inserimento della nuova Gran Cabrio, Gran Turismo a Mirafiori e della nuova Ghibli a Grugliasco dovranno essere le basi per una piena e duratura occupazione”.
“E’ la conferma che il piano industriale confermato da Gorlier comincia a dare dei risultati positivi, nonostante la pandemia, che si sommano a quelli della Jeep hybrid di Melfi e del Ducato di Sevel – dichiarano il segretario generale Fismic Confsal Roberto Di Maulo e il segretario regionale Lida Mannucci -. Continuiamo a richiedere che partano al più presto gli investimenti per i nuovi modelli previsti dal piano per Pomigliano, Cassimo e Modena al fine di rispettare l’impegno assunto della piena occupazione in tutti gli stabilimenti italiani e la fine dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali”.
“Si concretizza sempre più lo sviluppo degli investimenti previsti per il Gruppo Fca - dice anche Ciro Marino, segretario della Ugl Metalmeccanici Torino -. Finalmente si intravede un inizio di normalità lavorativa senza ammortizzatori sociali".