«Noi chiediamo che ai lavoratori venga applicato l’accordo di secondo livello che il nostro sindacato ha firmato con Italian Coop». Daniele Mallamaci di SiCobas Torino spiega i motivi della protesta scattata stamattina di fronte ai cancelli della Raspini di Scalenghe. Protesta che segue il licenziamento di un lavoratore affiliato a questo sindacato: «I lavoratori che noi tuteliamo hanno un contratto multiservizi, ma di fatto svolgono un lavoro duro di logistica, che è andato avanti anche nel periodo dell’emergenza coronavirus – tratteggia Mallamaci –. In magazzino si è creato un clima intimidatorio e, dopo il licenziamento ingiusto di ieri, noi abbiamo dovuto rispondere».
I lavoratori non sono dipendenti diretti di Raspini, ma fanno capo a Italian Coop: «Noi vogliamo che anche qui venga applicato l’accordo sottoscritto che garantisce un salario migliore e maggiori diritti agli operai, inoltre chiederemo il reintegro del lavoratore allontanato».
Lo sciopero di stamattina si è chiuso poco fa, dopo un’assemblea, che ha accolto l’apertura dell’azienda e della cooperativa: «È un gesto di distensione in vista dell’incontro che ci hanno promesso – conclude Mallamaci –. Se riusciremo a ottenere quanto spetta ai lavoratori, la lotta finirà qui, altrimenti riprenderà in maniera ancora più dura».