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Politica | 13 gennaio 2020, 11:42

Grimaldi attacca la Regione: "Sulla riconversione ecologica non ci sono più scuse"

Il capogruppo di Liberi e Uguali: "L'Europa chiama, con i fondi Ue cui il Piemonte potrebbe accedere. E' tempo di agire"

Grimaldi attacca la Regione: "Sulla riconversione ecologica non ci sono più scuse"

“Mesi fa Lega e soci hanno bocciato la dichiarazione formale di stato di emergenza climatica e ambientale in Piemonte ma, grazie alla nostra tenacia, la scorsa settimana abbiamo inserito nell’ordine del giorno sull’emergenza occupazionale e salariale l’impegno a proseguire politiche regionali di riconversione ecologica dell’economia e a promuovere presso il Governo la piena realizzazione delle direttive contenute nell’accordo di Parigi” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, commentando la decisione dell’Unione Europea di sostenere un «Piano di investimenti per una Ue sostenibile», che prevede mille miliardi di investimenti nei prossimi dieci anni, di cui 100 destinati alla riconversione economica delle aree maggiormente dipendenti dalle industrie inquinanti attraverso un «Fondo per la transizione giusta». Un maxi-piano verde per permettere all’UE di raggiungere l’obiettivo «zero emissioni» nel 2050.

Non sarà la Commissione Europea a stabilire quali aree avranno più bisogno del «Fondo per la transizione giusta», spetterà ai governi farlo dopo aver preparato «piani dettagliati sul processo di transizione e sulle azioni specifiche per raggiungere la neutralità climatica», ma fra i criteri c’è la dipendenza dall’industria del carbone e la presenza di imprese altamente inquinanti. È chiaro che per l’Italia le zone indiziate sono Puglia, Sardegna, Piemonte e Lombardia. La Puglia per la presenza dell’Ilva, la Sardegna per il polo petrolchimico di Porto Torres e il tessuto minerario da sostituire, ma Piemonte e Lombardia sono le regioni dove si concentra il grosso dell’industria e quelle che più di altre risentono del problema delle PM10.

“Regione e Governo non hanno più alibi” – conclude Grimaldi – “è tempo di agire e non basterà alzare la cornetta: il Nord deve unirsi per chiedere al Governo un intervento per la propria sopravvivenza, tutti i parlamentari ed europarlamentari del Nord Italia devono attivarsi per ottenere dall’Europa e dal Governo italiano la dichiarazione di stato di crisi ambientale del bacino padano, e pretendere un programma di riconversione ecologica dell’economia e un piano straordinario per il trasporto pubblico e per la mobilità alternativa all’altezza dei fondi di investimento che l’Europa intende mettere in campo”.

comunicato stampa

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