(Adnkronos) - Presentare il modello 730 è necessario non solo ai fini del corretto calcolo delle imposte dovute, ma anche per fruire di numerose agevolazioni legate alle spese sostenute nell’anno.
I costi legati all’istruzione rientrano tra quelli più importanti per i quali, anche nel modello 730/2025, sarà possibile fruire di una detrazione dal valore pari al 19 per cento, secondo limiti variabili.
Per le spese scolastiche il valore massimo che è possibile indicare in dichiarazione è pari a 800 euro, soglia che invece scende a 632 euro per i costi legati alla frequenza dell’asilo nido. Nessun tetto massimo è invece previsto per le spese universitarie, categoria per la quale è però necessario fare un focus anche sulle regole che riguardano i costi per l’affitto.
Una panoramica delle voci che, in relazione all’istruzione, consentono di beneficiare di un rimborso fiscale.
È forse il primo aspetto da attenzionare sul fronte della detraibilità delle spese scolastiche: per ciascun alunno o studente, il valore massimo dei costi che sarà possibile indicare nel modello 730/2025 ammonta a 800 euro. La Legge di Bilancio 2025 ha innalzato il tetto a 1.000 euro, ma la novità diverrà operativa solo con la dichiarazione dei redditi da presentare il prossimo anno.
Questi alcuni concetti preliminari da conoscere, al quale si aggiunge la specifica per le famiglie con più figli: la detrazione si cumula, e ipotizzando il caso di un genitore con due figli a carico, il valore massimo di costi ammessi a rimborso IRPEF sarà quindi pari a 1.600 euro.
Guardando invece ai corsi d’istruzione per i quali è possibile ottenere la detrazione fiscale, pari al 19 per cento, vi rientrano:
● scuola materna;
● scuola elementare;
● scuola media (secondaria di primo grado);
● scuola superiore (secondaria di secondo grado).
Ampio il catalogo delle spese detraibili. Si parte dalle tasse di iscrizione e frequenza, fino ad arrivare a costi collegati alla frequenza della scuola, quali ad esempio il servizio di mensa, i contributi e le erogazioni liberali, ma anche le gite scolastiche.
Non da meno, nel plafond di 800 euro di spesa rientra anche il costo del trasporto scolastico, e quindi semplificando dello scuolabus.
Il Fisco premia chi sceglie di proseguire i propri studi e specializzarsi. Nel modello 730 entrano infatti anche le spese universitarie e per l’iscrizione a corsi di specializzazione pubblici o privati.
In questo caso, guardando alle università pubbliche, non vi è un limite massimo di spesa. La detrazione potrà essere richiesta, per un valore pari al 19 per cento dei costi sostenuti, per la frequenza di:
● corsi di istruzione universitaria;
● corsi di specializzazione universitaria;
● corsi di perfezionamento e master universitari;
● dottorato di ricerca;
● Istituti tecnici superiori (ITS);
● corsi istituiti dopo il DPR 212/2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.
I costi ammessi a rimborso partono anche in questo caso dalle tasse di iscrizione, fino ad arrivare alle spese sostenute per eventuali ricongiunzioni di carriera, ma anche a quelle per l’iscrizione all’appello di laurea e al rilascio della pergamena.
Chi frequenta università private ha la possibilità di accedere al rimborso delle stesse tipologie di costo, ma in tal caso secondo dei limiti massimi fissati annualmente dal MEF. Per stabilire i valori di riferimento si prendono in esame i costi medi sostenuti nelle diverse aree del Paese, così come per le diverse aree disciplinari.
Gli importi più alti (3.900 euro) riguardano le università al Nord dell’area medica. Valori più bassi sono previsti al Centro (3.100 euro) e al Sud e nelle Isole (2.900 euro).
Il tetto più basso è invece previsto in relazione alle facoltà umanistico-sociali, con un valore massimo pari a 3.200 euro al Nord, a 2.800 euro al Centro e a 2.500 euro nelle regioni del Sud e nelle Isole.
Sono inoltre detraibili anche le spese per i corsi di dottorato, specializzazione e master, per un valore anche in questo caso modulato sulla base dell’area geografica di riferimento.
Pur non rientrando tecnicamente tra le spese di istruzione, è una delle voci di costo che pesa maggiormente sulle famiglie: l’affitto degli studenti fuori sede è detraibile nel modello 730/2025.
In questo caso, fermo restando il valore del 19 per cento di rimborso, si potrà indicare in dichiarazione un importo non superiore a 2.633 euro. In sostanza, il Fisco erogherà fino a 500 euro in relazione ai costi sostenuti per i canoni di locazione.
Asilo nido, nel 730/2025 le spese escluse dal bonus INPS
Sono più marginali in quanto già “coperti” dal bonus INPS, ma in ogni caso rilevanti, anche i rimborsi spettanti per le spese di frequenza dell’asilo nido.
Nel modello 730/2025 si potrà inserire un ammontare massimo pari a 632 euro, relativamente alla frequenza di:
● asili nido, le strutture che assicurano la custodia dei bambini dai 3 mesi ai 3 anni di età;
● “sezioni primavera” che assolvono alla medesima funzione degli asili nido;
● servizio fornito nella provincia autonoma di Bolzano ai sensi della legge provinciale n. 8 del 1996 dagli assistenti domiciliari definiti “Tagesmutter” (c.d. “mamma di giorno”).
Anche in questo caso il rimborso massimo ammonta al 19 per cento delle spese, e consente alle famiglie che hanno sostenuto spese escluse dal perimetro del bonus nido gestito dall’INPS di ottimizzare la gestione dei costi legati alle prime fasi di inserimento nel mondo dell’istruzione dei più piccoli.
In chiusura, è bene ricordare che per tutte le spese relative all’istruzione, la possibilità di beneficiare dei rimborsi IRPEF è subordinata alla tracciabilità dei pagamenti. Nel modello 730/2025 non sarà possibile indicare i costi sostenuti con moneta contante.
Oltre quindi a conservare i documenti che attestano il sostenimento della spesa (fatture o ricevute, ad esempio), bisognerà aver cura di archiviare la prova del versamento mediante bonifico, carta di credito, debito o bollettino bancario o postale.