Appassionato della montagna e votato al suo territorio, don Severino Bessone fu parroco di Perrero per più di cinquant’anni: il paese lo ricorda con l’intitolazione della piazza davanti alla chiesa domani, sabato 22 luglio.
Nato a Bricherasio nel 1909 e ordinato sacerdote nel 1933, dal ’41 al ’94 fu parroco di Perrero. “È stato un parroco di montagna che amava davvero questo territorio – commenta Giuseppe Agù, presidente della Libera Associazione Valli Chisone e Germanasca, promotrice dell’iniziativa –: fu guida pastorale ma anche alpina, con la scrittura di libri dedicati alle scalate come la ‘Guida del Monviso’ del 1957”. Tra i fondatori della sezione Cai della Val Germanasca, lavorò alla restaurazione del rudere militare che oggi è il rifugio del Lago Verde nel vallone di Prali, a lui dedicato. “E non dobbiamo dimenticarci del suo contributo alla Resistenza, insieme al pastore valdese Peyronel aiutò a ridurre le rappresaglie a Perrero e non solo” aggiunge Agù.
Nel 2012, a dieci anni dalla morte di Don Bessone, esce ‘Il parroco con lo zaino’, raccolta di documenti e fotografie che ne ripercorrono la vita e i ricordi, a cura di Walter Cattoni, edito da Alzani. “Alla presentazione dell’opera alla festa patronale del 2013, nel ricordare le imprese del parroco alpinista e nell’ascoltare le testimonianze del suo operato nacque una raccolta firme per intitolare la piazza al Don” spiega Agù. L’iniziativa nata con il sindaco Riccardo Leger si concretizza ora con l’amministrazione comunale di Laura Richaud, che ha appoggiato l’associazione e si è occupata della burocrazia necessaria.
Domani, sabato 22 luglio, la festa patronale della Maddalena prevede l’apertura della mostra fotografica ‘Don Bessone, una vita per la montagna’ alla cappella Don Lino, con orari 9,30-11 e 15,30-16,30. Dopo la celebrazione eucaristica delle 11, presieduta da don Pasquale Canal Brunet che festeggia il cinquantesimo anniversario di ordinazione, e il pranzo, alle 16,30 si terrà la cerimonia di intitolazione ufficiale alla presenza delle autorità come Richaud e il vescovo Derio Olivero. La festa si conclude alle 21 con i cori Ana Pinerolo Bric Boucie e Alpette di Torino.