Nonostante le oltre 900 firme di cittadini contrari alla decisione dell’Amministrazione comunale di sopprimere il servizio scuolabus, il sindaco di Bricherasio e la sua maggioranza non torneranno indietro sulla decisione presa, ma annunciano un incontro pubblico per parlarne. Giovedì 4 maggio bambini e genitori hanno consegnato in municipio la lettera sottoscritta da centinaia di persone in cui si chiede di rivedere una scelta che ‘impoverisce il nostro territorio e la nostra scuola, incentivando giovani e famiglie a rivolgersi altrove per costruire il proprio futuro’. La raccolta era partita a inizio anno, dopo l’incontro di febbraio promosso dal gruppo di minoranza in Consiglio comunale ‘Più uniti per Bricherasio’.
Secondo i firmatari la sospensione del servizio andrebbe a discapito di un gruppo di cittadini già penalizzati: “Ricordo che in occasione della chiusura delle scuole frazionali, negli anni Novanta, era stata ribadita la disponibilità del servizio scuolabus per i residenti in quelle zone che ora vengono ulteriormente penalizzati - afferma una delle firmatarie, l’ex insegnante Lilly Di Martino -. Per come è fatto il territorio di Bricherasio, il pulmino va considerato un servizio essenziale”
Il sindaco, Simone Ballari, afferma che l’Amministrazione comunale non tornerà sui suoi passi e annuncia un incontro pubblico in cui verrà spiegata la questione: “Mi è capitato nei giorni scorsi di parlare in paese con dei firmatari che in realtà non erano ben consapevoli della situazione reale – afferma –. Abbiamo già fatto in passato un’assemblea con le famiglie che aderiscono al servizio, questa volta faremo un incontro aperto a tutti”.
Dietro la decisione del Comune ci sarebbe il costo troppo alto del trasporto che causerebbe ogni anno perdite consistenti: “I contributi delle famiglie arrivano a coprire appena il 10% di un costo che è aumentato di anno in anno, tanto da diventare una spesa insostenibile” aggiunge Ballari.
Nonostante la sospensione del servizio, il mezzo non verrà venduto: “Potremo ragionare sulla riattivazione del servizio solo in caso gli enti superiori come la Città metropolitana torneranno a versare un contributo per i servizi scolastici, così come accadeva in passato – dichiara il sindaco –. E se aumenterà il numero di famiglie che ne faranno richiesta”.