/ Cultura e spettacoli

Cultura e spettacoli | 27 aprile 2023, 11:43

La lezione di Tucci Russo ai giovani che si avvicinavano al mondo dell’arte

Il gallerista scomparso la scorsa settimana in Val Pellice consigliava umiltà e apertura al dialogo

Antonio Tucci Russo con la moglie Elisabetta Di Grazia

Antonio Tucci Russo con la moglie Elisabetta Di Grazia

Coltivare la passione con un atteggiamento umile e aperto al dialogo. Frequentare gli artisti e, al tempo stesso, conoscere il passato. Questi alcuni dei consigli che Antonio Tucci Russo ripeteva ai giovani che volevano intraprendere una carriera nel mondo dell’arte. Scomparso la scorsa settimana, era considerato uno dei più importanti galleristi italiani e gestiva i suoi studi di Torre Pellice e Torino assieme alla moglie Elisabetta Di Grazia.

Erano consigli da tenere sempre a mente, secondo Luca Motto, giovane curatore della Civica Galleria d’Arte Contemporanea Filippo Scroppo di Torre Pellice, e direttore artistico del festival ‘Una Torre d’Arte’: ‘Come per molti, anche per me Tucci Russo era un punto di riferimento molto forte. Un esempio a cui ambire, per chi lavora in questo settore”.

Lui aveva intervistato marito e moglie nel 2019 in occasione dell’incontro pubblico ‘Un’avventura internazionale’, in cui avevano ripercorso la loro avventura professionale. “La carriera di Tucci Russo iniziò a Torino metà di anni sessanta con Gian Enzo Sperone, gallerista d’avanguardia che aveva portato in città per la prima volte la Pop Art – ripercorre Motto –. Nel 1975 inaugurò invece il suo primo spazio in via Calandra con una mostra di Pier Paolo Calzolari che aveva esposto un cane boxer albino con blocchi rosa di ghiaccio. Una cosa che al giorno d’oggi non si potrebbe più fare”. Nel 1976, Tucci Russo approdò ai mulini Feyles, ex spazio industriale di corso Tassoni. “Lì espose Sandro Chia e poi Mario Merz che con la moglie Marisa aveva lo studio vicino alla sua galleria” racconta.

Ma se era approdato il modo dell’arte, Tucci Russo lo doveva alla poesia: “Conosceva gli autori della Beat Generation e io introdussi l’incontro del 2019 proprio con una dei suoi scritti poetici del passato. Accolse la sua lettura con sorpresa” ricorda Motto. ‘Comprami’ era il titolo di uno di questi scritti, e del rapporto tra arte e soldi lui parlava senza tabù: “Mi ricordo che gli chiesi di spiegare in pubblico la differenza tra un mercante d’arte e un gallerista. Il discrimine era l’impegno nel far cultura, cosa che lui e sua moglie non hanno mai smesso di fare. Nel loro studio d’arte di via Stamperia, infatti, accoglievano tutti, anche chi non aveva la minima intenzione di acquistare un qualcosa, accompagnandoli spesso di persona alla scoperta delle opere esposte”.

Elisa Rollino

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium