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Attualità | 14 febbraio 2023, 11:34

A Pomaretto l’ultimo saluto a Marta Baret, custode della memoria valligiana

Appassionata e studiosa di storia, si è dedicata in particolar modo alla Seconda guerra mondiale e alla Resistenza

Marta Baret a una presentazione del secondo volume di ‘Gente in guerra’

Marta Baret a una presentazione del secondo volume di ‘Gente in guerra’

Ha intervistato staffette, deportati, partigiani, sapendo cogliere la loro testimonianza e divulgarla, diventando una custode della memoria valligiana. Marta Baret è scomparsa domenica 12, all’età di 79 anni. Era nata a Pomaretto in Borgata Faure il 29 giugno 1943.

Grande appassionata e studiosa di storia, è stata un’insegnante della scuola elementare, ed una volta in pensione si è dedicata con grande energia alle attività di poetessa, scrittrice ed attiva custode della memoria valligiana, principalmente in merito alle vicende legate alla Guerra ed alla Resistenza.

“Lei amava tantissimo – è il ricordo commosso della figlia Marinella –, ci ha lasciato proprio il ricordo di questo suo immenso amore che metteva in ogni aspetto della vita: dal suo lavoro come insegnante alle scuole elementari, ai suoi impegni successivi come scrittrice e poetessa, sempre affrontati con amore. Mamma amava anche la montagna, i viaggi... E poi il grande amore con papà: proprio in questi giorni stiamo ricevendo tante testimonianze d’affetto in ricordo di tutto ciò che ha fatto ed è stata, e tante persone ci hanno detto come lei e papà siano stati una coppia bellissima”.

Silvano Bertalot, presidente Anpi Perosa Argentina e Valli, la ricorda con grande affetto per la sua capacità di ascoltare: “Marta non è stata solo una compagna di lotte, instancabile ricercatrice e divulgatrice preziosa. La sua scomparsa è un dolore fortissimo, perché lei era veramente qualcosa di più: il suo dono di saper ascoltare le persone ha concesso a tutti noi un nuovo punto di vista, una nuova e intelligente prospettiva – spiega Bertalot –. Ha saputo raccogliere la testimonianza, in modo toccante, ma senza piagnistei, della gente comune, spesso donne, magari rimaste a casa ad aspettare mariti e figli, che tante volte non hanno più fatto ritorno. Ha così saputo raccontare la guerra negli aspetti più quotidiani e per certi versi banali, che sono però quelli che hanno segnato la vita della popolazione. Abbiamo tanto lavoro da fare e Marta sarà al nostro fianco nel ricordo, così come è stata in vita: sorridente, gentile e attenta; il suo atteggiamento, sarà per noi esempio da seguire”.

Baret ha collaborato a lungo con l’associazione ‘La Valaddo’, per la cui rivista ha scritto poesie, partecipato alla rubrica ‘E semm partii’ che racconta storie di migrazione, e curato in prima persona ‘Gente in guerra’, che è poi divenuto anche un libro stampato in due volumi per la casa editrice perosina LAReditore.

“Nel prossimo numero della rivista ‘La Valaddo’, in uscita indicativamente verso fine marzo, ci saranno dei contenuti inediti scritti da Marta – anticipa Luca De Villa Palù, che de La Valaddo è stato presidente, e tuttora collabora con la redazione della rivista –. Lei è sempre stata una presenza molto partecipe, tutti le volevamo un gran bene. Benché fossimo consapevoli che non stesse bene, speravamo sempre che questa notizia non arrivasse, non ancora; e la sua scomparsa ci lascia molto addolorati”.

Anche affaticata dalla malattia, Baret non ha mai perso la sua voglia di fare, come testimonia Andrea Garavello di LAReditore: “I due volumi ‘Gente in guerra’ sono stati il frutto di un lungo e meticoloso lavoro da parte sua, con interviste a partigiani, deportati, staffette... E da qualche mese avevamo cominciato a lavorare alla pubblicazione di una serie di suoi articoli ed interviste sull’emigrazione nel secolo scorso. Mi dispiace molto per la sua scomparsa, era una persona squisita, che ricordo anche per essere stata collega dei miei genitori”.

I funerali si svolgeranno oggi, martedì 14, alle 15, nel Tempio Valdese di Pomaretto.

Tatiana Micaela Truffa

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