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Economia e lavoro | 03 gennaio 2023, 10:23

Saldi a Torino, 4 persone su 10 sono pronte ai blocchi di partenza: budget da 160 euro con la zavorra delle bollette

Il periodo è fissato dal 5 gennaio al 2 marzo. Banchieri (Confesercenti): "L'unica cosa che non va in saldo sono i conti di casa e i mutui, difficile aspettarsi grandi risultati". Più ottimista Coppa (Ascom): "Speriamo in qualche sorpresa positiva"

saldi invernali

Il 5 gennaio prendono il via i saldi invernali anche a Torino

Bollette, inflazione, mutui e timori assortiti. Dopo le spese per le Feste, anche i saldi invernali (al via dal 5 gennaio e che dureranno fino al 2 marzo) sono pronti a fare i conti con le difficoltà del momento. 
Due mesi in cui i prodotti potranno essere portati a casa con forti sconti, ma che da soli non bastano a invogliare le persone a fare spese pazze. Secondo l'indagine di Confesercenti Torino, infatti, a fronte di un budget che potrebbe arrivare a 160 euro a famiglia - in lieve calo rispetto ai 180 dello scorso anno -, saranno solo 4 torinesi su 10 a mettersi in coda a caccia di un'occasione. Altrettanti decideranno sul momento, mentre il restante 20% si asterrà e cercherà di mettere da parte qualcosa.

Una prudenza che finisce per coinvolgere anche i commercianti. "La clientela non pare orientata a compensare del tutto con i saldi le minori spese delle settimane precedenti. Per fortuna – aggiungono gli esercenti – i saldi partono in un week end lungo e il meteo si annuncia clemente: due elementi che dovrebbero incoraggiare le persone a uscire e magari farsi tentare dagli acquisti".

Banchieri (Confesercenti): "Le bollette e i mutui non sono in saldo"

Purtroppo – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – l’unica cosa non in saldo sono le bollette e le rate dei mutui. Secondo i nostri calcoli, circa un terzo delle tredicesime è stato impiegato per far fronte ai soli aumenti di gas ed energia elettrica: è difficile, perciò, aspettarsi grandi risultati in termini di consumi. L’aumento dei prezzi riguarda anche i beni di prima necessità a cominciare dagli alimentari: inevitabilmente, ogni altra spesa passa in secondo piano. Una situazione preoccupante che mette a dura prova i bilanci delle famiglie, ma anche la sostenibilità economica delle imprese. Speriamo che sia proprio la prospettiva di risparmiare in un momento così difficile a indurre i consumatori agli acquisti”.

Abbigliamento e tecnologia

Secondo l’indagine, il 40% dei piemontesi (contro il 42% dello scorso anno) ha già programmato di utilizzare i saldi per acquistare uno o più prodotti, specialmente nel settore dell’abbigliamento, preferito da oltre l’80%% degli acquirenti; il resto si dichiara orientato verso l’elettronica e gli accessori per la casa. Un altro 40% si riserva di decidere se acquistare sulla base delle offerte che riscontrerà. Il budget medio previsto non supera i 160 euro, in calo rispetto ai saldi invernali precedenti; ma il 51% dei consumatori (percentuale in aumento di due punti percentuali rispetto allo scorso anno) dichiara che non spenderà più di 100 euro.

Al primo posto le scarpe; poi capispalla (cappotti e giacche), camiceria e maglieria, intimo, pelletteria (cinture, accessori, borse).

Il web non "sfonda": un acquisto su 3 sarà nei negozi sotto casa

Nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi riguardano per una parte ancora significativa i negozi fisici: la percentuale di chi sceglierà i negozi di vicinato sale al 30% (rispetto al 26% dello scorso anno), a cui si aggiunge una percentuale quasi analoga (27%) di consumatori che si rivolgerà a quelli di catena o collocati nei centri commerciali.

Gli sconti saranno da subito piuttosto elevati: 30-40%, ma in molti casi anche il 50%. Si prevede alto il livello di adesione dei negozianti: a partecipare alle prossime vendite di fine stagione sarà oltre il 90% dei quasi 1700 negozi cittadini di abbigliamento e calzature (circa 2800 con la provincia).

È un momento non particolarmente felice per il nostro settore – dice Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti, la federazione dell’abbigliamento e delle calzature -, stretto fra la crisi dei consumi e la miriade di sconti ai quali ormai i consumatori sono abituati durante tutto l’anno, a partire da un Black Friday, che ormai non dura più un giorno, ma intere settimane. Ci conforta la tendenza di un ritorno dei clienti ai negozi di vicinato, nei quali possono trovare qualità, competenza e servizio”.

Coppa (Ascom): "Dopo pandemia e inflazione, speriamo in qualche sorpresa positiva"

Leggermente più ottimista la visione di Ascom Confcommercio Torino. Tra le tipologie più richieste, c'è il cappotto - definito il vero trend dell’anno -, ma anche i piumini e gli stivali, così come le scarpe sneakers. E poi accessori e prodotti di bellezza per regalarsi un’esperienza di benessere. 

Nonostante i giustificati timori per il quadro economico, i dati ci segnalano un anno con un segno più, con un sentiment in miglioramento rispetto all’anno scorso – dichiara Maria Luisa Coppa, presidente Ascom Confcommercio Torino e provincia e presidente Confcommercio Piemonte -. D’altronde, i due ultimi anni che abbiamo vissuto, tra pandemia, inflazione e cambio delle abitudini di vita e di lavoro, ci fanno venir voglia di qualcosa di nuovo. .. che potrebbe riservare ai saldi delle piacevoli sorprese! Le occasioni non mancano. Il messaggio di Ascom ai Consumatori Torinesi è “Lasciamoci sorprendere dai saldi!””.

Massimiliano Sciullo

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