ELEZIONI REGIONALI
 / Economia e lavoro

Economia e lavoro | 22 dicembre 2022, 19:50

Gli industriali non temono il 2023. "Aerospazio e idrogeno il futuro, Sanità nervo scoperto. Coi piccoli si deve fare filiera"

Le previsioni di Unione Industriali e Confindustria sono decisamente migliori rispetto alle pmi. Marsiaj: "Ci sono grandi occasioni da cogliere, nonostante tutto. Ma la scadenza Ue del 2035 è suicida". Gay: "Il Sistema Piemonte ha saputo tenere, ora difendiamo le filiere e ripartiamo"

foto di archivio

Gli industriali non temono il 2023. "Aerospazio e idrogeno il futuro, Sanità nervo scoperto"

Un 2022 che si annunciava spettacolare, ma che nonostante tutto regala numeri incoraggianti, anche alla luce di fenomeni imprevedibili come la pandemia e la guerra. "Ma questo non deve stupire, perché il tessuto torinese è solido", spiega Luca Pignatelli, responsabile ufficio studi di Unione Industriali di Torino che ha presentato i dati dell'anno che va a chiudersi e apre una finestra confortante sul 2023, anche a livello piemontese.

Grandi e piccoli 

E a differenza dal pessimismo manifestato ieri dal mondo delle pmi torinesi, secondo le imprese più grandi la produzione cittadina migliora e cresce (da +6,8 di settembre a +13,5%), con Torino che fa anche meglio del resto della regione grazie ad attese confortanti per la metalmeccanica. E migliorano anche le aspettative su ordini (+10,4%, era sotto il 6%) occupazione.

Aumentano pure le previsioni di investimento (quasi un'azienda su 4). In stallo invece l'export, anche per le difficoltà dell'economia tedesca che è uno dei nostri maggiori mercati di destinazione. Si riapre un po' la forbice tra grandi e piccole, che soffrono di più (e che conferma i dati di Api Torino).

Buoni segnali per il futuro

"La cassa resterà sotto il 10% e l'utilizzo degli impianti è stabile sull'80% - prosegue Pignatelli - anche se la redditività continua a diminuire a causa degli aumenti su materie prime, energia e logistica".

Anche i ritardi negli incassi calano, con tempi di pagamento in miglioramento. Ad avere aspettative positive sono (come detto) la metalmeccanica e l'alimentare, mentre soffrono metalli, chimica e carta. Stabile il Tessile, mentre cresce l'edilizia.

Ancora più ottimiste le aspettative per i servizi, tra Ict, trasporti e turismo. E i numeri del Piemonte nel suo insieme non sono così differenti, anche se un po' meno vivaci. Ma con tassi sempre positivi tra ottimisti e pessimisti.

"Torino e il Piemonte escono da un anno in cui la crescita si è comunque attestata sul 4% anche se su elementi come la guerra non possiamo fare molto - dice il presidente degli industriali, Giorgio Marsiaj - Di certo non brilliamo per capacità di previsione nella dipendenza da Paesi come il Medio Oriente nei decenni scorsi e della Russia oggi. Speriamo, nell'ambito green, di non ripetere lo stesso errore, magari con la Cina. Dobbiamo cercare di essere più indipendenti".

Filiera, "i grandi scelgano i piccoli per legami duraturi"

Ma come si può interpretare il malessere che nelle scorse ore è emerso dal mondo delle pmi? "La pace potrebbe riportare il punto di normalità  che si è perso -aggiunge - ma per ora non sembra una prospettiva concreta. Però si sono fatti investimenti e la strada che si deve percorrere per rimanere competitivi è quella giusta. Ma bisogna continuare a insistere sul rafforzamento delle filiere: spesso lo diciamo, ma pochi per ora lo hanno fatto realmente".

"Bisogna trovare il modo di lavorare insieme, anche nella rivisitazione delle catene di fornitura: I grandi capifiliera devono individuare i piccoli con cui collaborare e pianificare nel lungo periodo. Non più cliente-fornitore, ma partnership di lungo periodo. Come succede in Giappone. Il problema vero è condividere un progetto e una visione".

Aerospazio e idrogeno come occasione

Ci sono poi scenari futuri. "Sull'aerospazio la possibilità è enorme, grazie alla presenza di grandi imprese e opportunità per le piccole. Ma è molto importante anche l'altro progetto legato ai fondi Pnrr, ovvero la Hydrogen valley. E poi guardiamo a mercati emergenti come l'India, di cui ci occupiamo ancora troppo poco".

"Lo stop di benzina e diesel al 2035 è un suicidio"

Ma sulle scadenze europee sul 2035, il giudizio è impietoso: "È un suicidio. Bisogna puntare alla neutralità tecnologica, ma senza imposizioni difficili da realizzare. L'intenzione c'è e si vede con le scelte recenti di Cnh o Iveco sui mezzi pesanti sostenibili".

"L'Europa inquina l'8% del mondo, ma siamo gli unici a voler chiudere del tutto - concorda Marco Gay, presidente regionale di Confindustria - ma poi siamo sicuri che sia energia pulita, quella che useremo per i mezzi elettrici?".

La Sanità è un nervo scoperto

Ma Marsiaj tocca anche un nervo scoperto per Torino: "La sanità è un grosso problema - dice Marsiaj - Non per il personale, ma per le strutture. Le Molinette sono ormai cotte e bisogna andare avanti sul Parco della Salute, anche per creare condizioni di crescita e investimento per le aziende del settore medico sanitario".

Il sistema Piemonte ha tenuto

"Dopo la pandemia nel 2020 e i costi energetici 2021, la tenuta del sistema Piemonte non è interpretabile - concorda Gay - Abbiamo saputo reagire e continuiamo a farlo con forza e consapevolezza. E bisogna continuare a insistere sulle filiere, che portano grande potenzialità e infatti attira le multinazionali che investono qui da noi. Certo bisogna cambiare un po' di mentalità imprenditoriale".

"L'anno prossimo, poi - aggiunge - sarà quello dell'applicazione del Pnrr, ma anche della programmazione dei Fondi Ue. Dopo il Covid ci siamo rialzati e ora dobbiamo ripartire".

Massimiliano Sciullo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium