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Viabilità e trasporti | 29 novembre 2022, 17:19

Cavour sceglie la strada dell’esproprio per far spazio a una rotonda

La maggioranza vuole mettere in sicurezza l’incrocio tra via Pinerolo, via Vittorio Veneto e via Roma. Perplessità della minoranza sull’addio al semaforo

L’incrocio dove sorgerà la rotonda e a sinistra la casa che verrà espropriata

L’incrocio dove sorgerà la rotonda e a sinistra la casa che verrà espropriata

Il Comune di Cavour esproprierà una casa all’angolo per mettere in sicurezza l’incrocio tra via Pinerolo, via Vittorio Veneto e via Roma con una rotonda.

L’edificio interessato è quello dal lato della ferramenta, dove ci sono degli affittuari. Ieri, lunedì 28 novembre, il Consiglio comunale ha stanziato 65 mila euro per acquisirlo e poi demolirlo del tutto e far spazio alla rotonda finanziata interamente da 450 mila euro di fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), la cui progettazione è in corso e verrà presentata pubblicamente nei prossimi giorni.

Lo stanziamento è stato approvato dalla maggioranza, all’interno di una variazione al bilancio di previsione, che ha visto l’astensione della minoranza.

“La zona comprende diversi attraversamenti pedonali. Senza la regolamentazione con il semaforo diventeranno più pericolosi” contesta il consigliere d’opposizione Dario Balangione, ricordando anche la vicinanza alla scuola media e il passaggio di numerosi giovani studenti. Il sindaco Sergio Paschetta ha replicato che il progetto della rotonda nasce proprio per mettere in sicurezza l’incrocio, e soprattutto i pedoni: “Riceviamo molte telefonate da persone che hanno rischiato di venire investite in quegli attraversamenti pedonali. È vero, non è mai successo nulla di grave, perché non c’è stato ancora un morto, ma le rotonde nascono per migliorare la sicurezza e riteniamo sia più opportuno prevenire la tragedia invece di aspettarla”. Il progetto della rotatoria prevederebbe attraversamenti pedonali rialzati e innesti in rotonda inclinati, che insieme costringerebbero le auto a rallentare. Inoltre, con la configurazione attuale due attraversamenti pedonali su quattro sono regolati da semaforo, mentre due sono posti qualche decina di metri più indietro rispetto alla linea di stop delle auto.

La seconda critica riguarda la scelta di procedere a un esproprio, che potrebbe allungare di molto i tempi dell’intervento, qualora i proprietari dell’immobile facessero ricorso, e richiede una spesa da parte del Comune, che si potrebbe evitare o ridurre con un accordo. “Quella dell’esproprio è certamente una strada ‘antipatica’ – replica Paschetta –. Ma è una cosa necessaria e lecita, perché qui c’è pubblica utilità nell’acquisizione di quell’area”. Inoltre il sindaco la vede come la strada più breve per arrivare ai lavori tra marzo e aprile del prossimo anno, senza perdere il finanziamento.

Rosa Mosso

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