/ Attualità

Attualità | 18 novembre 2022, 16:22

“Bollette troppo care e burocrazia pesante”, l’Avis di Villar Perosa chiude la sala prelievi

Il presidente: “Abbiamo anticipato i tempi, perché c’è l’invito ad accorpare i piccoli centri. Ma dover andare a Torino o Pinerolo potrebbe spingere i nostri soci a donare meno”

Il presidente dell’Avis di Villar Perosa Silvano Borgognone

Il presidente dell’Avis di Villar Perosa Silvano Borgognone

Burocrazia e caro bollette fanno chiudere la sala prelievi della sezione Avis di Villar Perosa.

Lo racconta con grande rammarico il presidente Silvano Borgognone: “Continuerà ad esserci una sezione Avis di Villar Perosa, ma gli ultimi prelievi li abbiamo effettuati lo scorso 21 ottobre. Poi io e gli altri membri del Direttivo abbiamo concordato di chiudere la sala”.

Borgognone, che risiede a Luserna San Giovanni, vanta ormai una pluridecennale esperienza in merito alla realtà ‘Avis’ e presiede il gruppo villarese da 20 anni: “L’amicizia mi ha portato a prendere parte attivamente alla sede di Villar Perosa, ed ormai mi pare siano 43 anni, che sono coinvolto. Ho iniziato e non ho più smesso. Anche se, per quanto riguarda la carica di presidente, con le elezioni del 2024 auspicherei in un rinnovamento – racconta – Ma le cose in questi quarant’anni sono cambiate tanto, soprattutto negli ultimi anni, e purtroppo non in meglio. Spero di sbagliarmi, ma ho paura verranno tempi bui. E sembra che non venga preso in considerazione che siamo un’associazione di volontari”. E fa il caso del momento, quello delle bollette: “L’aumento sta mettendo in ginocchio tutti gli italiani, ma ci vede particolarmente coinvolti, visto che per i fornitori di energia e servizi telefonici noi siamo inquadrati come azienda, e i possessori di Partita Iva sanno bene quanto siano più care le utenze, rispetto a quelle private. Poi negli anni è aumentata in modo davvero fastidioso e invalidante la burocrazia, in termini di pratiche da sbrigare fra un ufficio e l’altro, cui dedicarsi con fatica, ma anche in termini di costi derivanti, per le sempre nuove norme cui adeguarsi affinché la propria sede possa essere considerata a norma”.

La sezione Avis di Villar Perosa conta un totale di 235 soci, 123 dei quali sono donatori effettivi: “Numeri che sono andati in crescendo, perché ci siamo impegnati molto sotto questo aspetto, ed abbiamo ottenuto dei buoni risultati, Ed è per i nostri donatori che ci spiace particolarmente aver preso questa decisione, ora saranno costretti ad andare a Pinerolo o a Torino”. Anche se non sarà un disagio per tutti, potrebbe calare il numero dei prelievi: “ Alcuni sono liberi professionisti che non hanno la giornata di riposo dedicata alla donazione e si rivolgevano già abitualmente a Pinerolo o Torino, a seconda di dove si trovassero a lavorare, ma per gli altri potrebbe causare una diminuzione delle donazioni o addirittura proprio dei donatori, e ciò non sarebbe per nulla auspicabile, visto che il trend nazionale è in calo, e si prevede che dal 2028 l’Italia avrà bisogno di importare sangue dall’estero” lancia l’allarme

“Questa decisione abbiamo calcolato che ci farà risparmiare, come spese fisse e senza contare eventuali spese di adeguamento della sala alle nuove norme, circa 1.500 euro all’anno, perché senza più donatori in sede non saremo più costretti ad avere la linea fissa del telefono e di internet, e con meno ore di lavoro ci sarà un risparmio anche su elettricità e riscaldamento: cifre importanti per la nostra associazione, che si sostiene solo grazie al contributo di soci e villaresi, e non ha alcun aiuto da parte del Comune”.

Secondo Borgognone si è solo trattato di anticipare una decisione che sarebbero comunque stati obbligati a prendere di qui a breve: “Le nuove direttive dell’Avis Provinciale di Torino, sono portate all’accorpamento dei piccoli centri, e saranno purtroppo molte le sale prelievo che dovranno chiudere, anche se spero che ‘dall’alto’ si rendano conto in tempo del danno che possono creare al sistema delle donazioni, e prima o poi si ricredano. C’è però anche da considerare che per le donazioni si avverte la mancanza di medici e infermieri, come già si vede negli ospedali”.

Tatiana Micaela Truffa

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium