A Perosa Argentina borgata Pellissieri riparte da Osvaldo e Tina, e un gruppo di amici provenienti da diverse zone del Piemonte e d’Italia.
Osvaldo e Tina sono la simpatica coppia che siede sulla panchina di via Genebrea che si affaccia sul Rio Albona e sono il simbolo di un prendersi cura e ridonare bellezza a un luogo.
Gli artefici di questo ‘rinascimento’ sono Attilio Miconi, originario della Valle, dove viveva a Pragelato, ma ora residente a Bologna con la moglie Grazia Minarelli; Marcellino Tron, valligiano, perosino dall’inizio degli anni Settanta del secolo scorso, e Alfio Santagati, dalle radici meridionali, che con la moglie Elina Arace è residente ad Orbassano.
“Ė tutto nato mentre eravamo qui a prendere un aperitivo – raccontano –, ci è venuta voglia di rendere più bello e curato il luogo in cui abitiamo, prendendo spunto da realtà vicine, come Pomaretto o la bellissima Usseaux”.
Il clima che si respira, è quello dei paesini di un tempo, in un terrazzo si gusta assieme un caffè, poi ci si sposta di pochi passi, e un vicino esce e fa assaggiare una grappa ‘per spingerlo giù’. “Siamo soddisfatti proprio di questo – proseguono –. Inizialmente ci si salutava a malapena, dandosi del lei. Mano a mano ci stiamo conoscendo sempre meglio, e lo scorso agosto siamo riusciti a realizzare la prima serata di tutta la borgata assieme”
Se Tron, con la moglie, abita stabilmente in via Genebrea, Miconi, Minarelli, Santagati e Arace hanno scelto via Genebrea come rifugio, la loro seconda casa per i giorni più spensierati.
Tron, idraulico, lattoniere e anche falegname, viene indicato da tutti come il geniale tuttofare; lui tenta di negare, con quella timidezza tipica sabauda, ma ne è orgoglioso.
Assieme hanno realizzato l’uomo e la donna che si abbracciano sulla panchina: “Abbiamo incontrato la collaborazione di molti, addirittura per i vestiti ne abbiamo avuti in dono dalla Caritas” sottolinea Minarelli. Inoltre hanno ripulito la zona e l’hanno abbellita con vasi e fiori freschi.
“Piano piano il nostro esempio sta diventando contagioso, ogni tanto qualcuno porta fiori, una signora ha portato una zucca. Abbellire il territorio nel quale si vive, significa ridare un’identità a quel territorio: non ci si può accomodare solo sulle responsabilità degli amministratori pubblici, ma è doveroso che ciascuno faccia la propria parte” spiegano.
Miconi, che subito sembra il più taciturno, ci tiene a sottolineare un concetto: “I valori di un luogo, sono i popoli che lo abitano, e queste Vallate possono contare su un valore aggiunto, che deriva dalla coabitazione di Cattolici e Valdesi. I Valligiani erano abituati ad una vita dura, lavoravano di più del resto d’Italia, e l’industrializzazione ha depredato le radici, lasciando un vuoto quando poi le industrie se ne sono andate. Ma un turismo che non ha raggiunto livelli invasivi, ha creato i giusti presupposti per ritrovare questa identità, in una rinnovata sinergia che unisce residenti e villeggianti. Può sembrare che le Valli abbiano perso la loro identità, ma ancora ce l’hanno, basta riaccenderla”.
Santagati, a proposito, ricorda il loro arrivo in borgata: “Io mi occupo di tutto ciò che è refrigerazione industriale, per lavoro ho viaggiato e viaggio molto, e mi sono innamorato di questa zona, tanto da dire ad un mio cliente di avvisarmi se ci fosse stata l’occasione di una casa, ed un giorno mi ha chiamato: era una casa diroccata, noi l’abbiamo trasformata, per l’entusiasmo di tutto il vicinato ed anche di chi viene qui a passeggiare, e posso testimoniare che è vero, bellezza genera bellezza”.
Ora il prossimo step è onorare l’intera borgata, con un’insegna di legno che recherà la scritta ‘Pellissieri’.