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Attualità | 21 giugno 2022, 18:20

Siccità, la Regione vola a Roma: all'orizzonte lo stato d'emergenza e nuovi razionamenti [VIDEO]

La conferenza delle Regioni permetterà un confronto diretto con il Governo. Lo Russo chiede nuovi invasi: "Stop al dibattito sterile che impedisce la progettazione di grandi opere"

siccità - foto d'archivio

Siccità, la Regione vola a Roma: all'orizzonte lo stato d'emergenza e nuovi razionamenti

Il caldo continua a non concedere tregua, la pioggia non accenna a cadere. Il risultato? Il Piemonte si ritrova alle corde ad affrontare il problema della siccità. Dopo aver incontrato i proprietari degli invasi, il presidente Cirio prepara quindi una missione a Roma, per chiedere al Governo lo stato d'emergenza e discutere su come affrontare questa fase di difficoltà, magari con misure più stringenti.

Siccità, la Regione prepara il viaggio a Roma

"Domani saremo a Roma, c'è una conferenza delle Regioni con i presidenti e il capo dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio. Crediamo che la protezione civile possa servire, l'ha già dimostrato in pandemia" ha confermato Marco Gabusi, assessore alla Protezione Civile della Regione Piemonte. Che il tema, per dimensione, vada affrontato a livello nazionale ormai evidente. Sia nel presente che per il futuro, come ammesso dallo stesso assessore: "Immaginiamo che sarà cosi anche i prossimi anni". La strategia della Regione è chiara: intervenire immagazzinando acqua in tutte le maniere, recuperando quella piovana e sfruttando i pochi violenti temporali che colpiscono il Piemonte.

Restrizioni per l'uso dell'acqua? La situazione

Dal viaggio a Roma, la delegazione piemontese potrebbe tornare con una novità: un razionamento più esteso e non mirato, come effettuato fino ad ora. Con un provvedimento regionale che "obblighi" tutti i comuni piemontesi a risparmiare acqua. Si tratta di un'ipotesi al vaglio, non di una certezza: "Abbiamo fatto un incontro con i consorzi irrigui e nominato Marnati come coordinatore dell'emergenza: il presidente ha chiesto cosa serviva ai consorzi irrigui e agli ambiti territoriali delle acque. Dopo l'incontro di domani decideremo se adottare ulteriori provvedimenti".

Le richieste del Piemonte

"Chiederemo al Governo - sottolinea il Presidente della Regione Alberto Cirio insieme all’Assessore all’Ambiente Matteo Marnati, coordinatore delle attività del tavolo permanente del Piemonte per l’emergenza idrica - che si intervenga, nell’immediato, per trovare le migliori soluzioni possibili per poter dare subito sostegno all'agricoltura in un momento in cui le colture sono in una fase cruciale. L’acqua così come le misure straordinarie servono ora".

"Stiamo già lavorando da mesi", aggiungono ancora insieme all’Assessore alla Difesa del Suolo Gabusi, "ad una pianificazione di medio periodo che ci consenta la realizzazione di piccoli invasi in grado di poter rilasciare acqua in casi di emergenza come quello che stiamo attraversando, ma anche di mitigare le esondazioni nei periodi storicamente più soggetti ad alluvioni. Gli ultimi eventi impongono di accelerare questa pianificazione e per tale motivo chiederemo che a questi specifici progetti e in generale a queste infrastrutture – in Italia ci sono 1000 richieste – vengano destinate ingenti risorse, a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fino a 4 miliardi di euro (attualmente sono destinati 400 milioni, ndr)".

Lo Russo: "Stop a dibattito sterile, si a grandi opere"

Chi si aspetta molto dal Governo è Stefano Lo Russo, sindaco di Torino. Da una parte il primo cittadino ha voluto minimizzare l'emergenza in città parlando di "criticità non presente", dall'altra ha polemizzato su scelte politiche effettuate in questi anni poco lungimiranti: "Dobbiamo rimetterci a pensare alla realizzazione di nuovi invasi e questo va nell'ottica certamente di fronteggiare il cambiamento climatico e le emergenze".

"Questo - ha proseguito il sindaco - è un tema che va riposto al centro, superando anche un dibattito che negli anni e decenni scorsi è stato molto sterile e ha portato di fatto a impedire la progettazione e la realizzazione di queste grandi opere".



"Dal Governo - ha sottolineato Lo Russo - ci aspettiamo grande attenzione. La politica delle risorse idriche deve essere una politica integrata, che punta a considerare l'acqua non un bene scontato. Le cose che si possono fare ci sono, serve la volontà politica condivisa per poterle fare".

"L'Italia - ha concluso il primo cittadino - sconta però un deficit strutturale importante per quanto riguarda la predisposizione di infrastrutture che servono a gestire questo tipo di emergenza, che ragionevolmente sarà sempre più presente".

Andrea Parisotto

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