“È una delle cose più utili fatte in Valle negli ultimi anni”, Debora Melli esprime la soddisfazione della famiglia per la via dei pastori. Domenica, infatti, l’azienda agricola Melli-Gonnet è stata la prima a percorrere in transumanza la via realizzata sulla destra orografica del torrente Pellice, pensata per offrire un’alternativa alla strada provinciale 161, a greggi e mandrie che salgono e scendo dagli alpeggi. La via è promossa anche come percorso cicloturistico all’interno di Upslowtour.
“Abbiamo percorso la via dei pastori da Torre Pellice, imboccandola dopo il ponte Blancio, con un settantina di capi, tra vitelle e vacche in asciutta, diretti all’alpeggio Zarute nel Comune di Bobbio Pellice” racconta Melli. Gli animali, che hanno raggiunto l’alpeggio a quota intermedia, vivevano in cascina a Campiglione Fenile e a Luserna San Giovanni.
Melli spiega come prima di tutto sia migliorata la qualità della vita per gli animali: “Il percorso è quasi tutto all’ombra e sterrato, non patiscono quindi il caldo e il male agli zoccoli. Oltretutto sul percorso si incontra più di un ruscello, in questo modo possono fermarsi a bere al bisogno”. È più facile, oltretutto, permettersi piccole pause durante il percorso: “Prima, lungo la strada provinciale, per le pause dovevamo cercare dei prati ed essere sicuri che fossero incolti e di proprietà pubblica”. Vitelle e vacche hanno dimostrato di apprezzare la novità: “Pur essendo la prima volta che precorrevano la via sono rimaste molto calme”.
È cambiata la vita anche per i cani da pastore che vigliano la mandria: “Non devono più correre avanti e indietro continuamente, per mantenere gli animali in una sola carreggiata”.
In base all’esperienza di Melli-Gonnet, la via dei pastori, contribuisce anche alla riduzione dello stress in vallata: “Finalmente non diamo fastidio alle auto. Infatti, prima, nonostante i nostri sforzi, sulla strada provinciale al nostro passaggio si formavano code – racconta Melli –, e capiamo bene il nervosismo di chi sta al volante e deve andare al lavoro o salire in Val Pellice per un giorno di ferie”. E il nuovo percorso sembra destinato a modificare il mestiere di chi era abituato a radunare le forze di parenti e amici per accompagnare gli animali in alpeggio: “Domenica eravamo in otto, ma ci siamo resi conto che la prossima volta potranno bastare due sole persone, una in testa e una in fondo al gruppo di vacche”.