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Eventi | 26 maggio 2022, 15:10

La sfida della disabilità: la storia di Monica Issoglio e suo figlio Tommy

Domani se terrà una serata a Villar Perosa che parlerà dell’esperienza della mamma di Cumiana

Il Cinema Teatro di Villar Perosa e Monica Issoglio

Il Cinema Teatro di Villar Perosa e Monica Issoglio

La storia di Monica Issoglio e di suo figlio Tommy è una storia che fa riflettere sui limiti reali della disabilità e su quelli ‘imposti’ dalla società. Verrà raccontata domani, venerdì 27 alle 20,15 nella sala del cinema teatro ‘Una finestra sulle valli’ in via Galileo Ferraris 2 a Villar Perosa, in una serata organizzata dal settore politiche sociali del sindacato Fali-Fismic, con il sostegno di Cantiere Senza Senzi e il supporto della psicologa e psicoterapeuta Enrica Gagliardi.

A raccontarsi sarà Monica Issoglio, che risiede a Cumiana ma lavora in Skf a Villar Perosa. Issoglio oltre ad essere una lavoratrice è una moglie, mamma di tre figli ed oggi anche nonna di tre bambini, che, a fianco del secondogenito Tommy, ha dimostrato come certi limiti possano e debbano essere superati.

Tommy, che oggi ha quindici anni e frequenta la terza media, non può muovere le gambe, muove pochissimo le braccia, non sa scrivere e non legge testi solo scritti, comunica con difficoltà, ma studia quasi al passo con i suoi compagni. Grazie al metodo messo a punto da sua mamma Monica, che lo racconta con naturalezza, semplicemente come una qualunque mamma che si prenda cura del figlio: “Tommy, anche a livello medico, si trova ‘nel mezzo’, non è incasellato in una disabilità specifica, perché la sua mente è più evoluta rispetto al suo corpo, e a quanto lui riesca a comunicare – racconta Issoglio –. Ma io da mamma lo conosco e ho capito questo, e con il prezioso appoggio di mio marito soprattutto le volte quando c’è stato da discutere scuola, semplicemente ho deciso di non accontentarmi”.

Issoglio spiega come la metodologia comunemente adottata, che si chiama Pecs, Picture Exchange Communication System, e si basa sullo scambio di immagini per favorire la comunicazione, non fosse sufficiente: “Mi sono accorta che mio figlio poteva dare di più, capire di più. Ma proprio in generale, il mondo scolastico e l’intera società, puntano all’accontentarsi, giocano al ribasso. Mentre io non sono così: ho sempre tentato di giocare al rialzo. E se i metodi normalmente utilizzati a scuola non erano esaustivi per la comprensione di Tommy, e non consideravano neppure l’intero programma scolastico, mi sono detta che ci avrei pensato io”.

Così Issoglio, fra ricerche di immagini su internet e stampante, ha deciso di ‘riscrivere’ i libri di testo per suo figlio.

“Ho cominciato alle elementari, durante le vacanze estive, ed in terza, quarta e quinta elementare ho riscritto completamente ogni singola pagina di ogni singolo libro scolastico di Tommy – spiega –. Partendo dal concetto dei libri della prima infanzia, per farti capire una parola, devi associarla ad un’immagine. Quindi ho sempre messo tutte le immagini, con a fianco un breve concetto scritto. Lentamente, poi, le immagini hanno cominciato a scendere, e le scritte ad allungarsi un po’, e Tommy a conoscere sempre di più”.

Issoglio colpisce per il suo tono di voce squillante e gentile, mentre racconta con semplicità un’impresa che profuma di unicità.

“Quando siamo giunti in prima media, gli insegnanti mi avevano detto che ci avrebbero pensato loro – prosegue –. Io non voglio assolutamente sminuire gli insegnanti ed il loro ruolo prezioso, ma inevitabilmente ogni tanto ci sono stati degli scontri, perché è proprio il sistema ad essere poco aperto alle diversità di ogni alunno, e a giocare appunto al ribasso, come se chi ha delle disabilità dovesse semplicemente accontentarsi. Adesso, in seconda e terza media, abbiamo trovato un professore che ci segue davvero bene, e molto del lavoro di ‘traduzione’ ora lo sta facendo lui”.

Issoglio sarà sul palco a raccontare la sua storia assieme al figlio Tommy, a Gagliardi e alla responsabile del settore politiche sociali Fali, Marina Mazza, che ha pensato e organizzato la serata: “Conosco Monica, e quando, durante le chiacchierate nelle nostre pause caffè, mi ha raccontato a fondo la sua storia, e quello che ha fatto per il figlio, ho detto ‘wow!’ – commenta Mazza –. Sono davvero felice che questa serata, rinviata nei mesi a causa della pandemia, si possa finalmente organizzare. Mi ha colpita il carattere di Monica e il suo modo di affrontare la disabilità e le conseguenti difficoltà attorno a quelli che dovrebbero essere diritti acquisiti, e ritengo che possa essere da sprone e da esempio per altre persone che si trovino a rapportarsi con le medesime problematiche”.

La serata comincerà con un buffet e vedrà la partecipazione della delegazione ‘Orgoglio Granata’ con il presidente Stefano Papandrea.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni, contattare il numero 0121 321697.

Tatiana Micaela Truffa

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