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Economia e lavoro | 22 marzo 2022, 15:05

Lavoro fa rima con sostenibilità? Tra smartworking, ambiente e precariato, la parola ai lavoratori [VIDEO]

Seconda giornata di incontri per la Settimana del Lavoro 2022. Intervista a Giancarlo Cerruti e presentazione dell'indagine condotta insieme ai sindacati

Giancarlo Cerruti

Transizione ecologica e riorganizzazione del lavoro: parla Giancarlo Cerruti

Progettare insieme il futuro, analizzare le aspettative dei lavoratori di Torino sul lavoro, le condizioni sociali e l'ambiente. E' l'argomento dell'indagine condotta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, in collaborazione con Giancarlo Cerruti, responsabile scientifico di Ismel, per la seconda giornata della Settimana del Lavoro.

Un approfondimento che, a detta dell'ex professore di sociologia dell'organizzazione e relazione industriale dell'Università di Torino ha prodotto molti risultati: "Il primo rileva redditi famigliari inadeguati alle esigenze delle famiglie. Oltre il 40% dei lavoratori sostiene di avere difficoltà ad arrivare a fine mese e questo ci fa dire che persone che hanno un'occupazione e un salario, vivono una situazione di inadeguatezza del reddito e tendenziale povertà".

"Un secondo aspetto - prosegue Cerruti - riguarda il lavoro agile. Così com'è stato realizzato è stato un lavoro emergenziale: il vecchio lavoro, ma realizzato a casa con tecnologie informatiche anziché in ufficio". Una condizione vista di buon grado per quanto riguarda la maggiore autonomia sul lavoro, ma criticata a causa di un aumento del carico di lavoro e una contestuale minore collaborazione con i colleghi, unità a una minore capacità di apprendere competenze nuove attraverso l'interazione con colleghi e superiori.

"Il lavoro agile non è la panacea per risolvere i problemi del lavoro, ma è stata una misura emergenziale che avrà un futuro" spiega Cerruti. "Richiede però un ripensamento del tradizionale lavoro. Non basta traferire a casa il vecchio lavoro d'ufficio per parlare di lavoro nuovo" prosegue il rappresentante di Ismel.

Nel sottile equilibrio tra lavoro e sostenibilità ambientale il futuro, inutile negarlo, riserva preoccupazioni. Tra precariato e diffusione della povertà, la richiesta unanime è quella di migliorare il contesto in cui i lavoratori sono calati: le città, i quartieri. Ambienti non sempre pronti ad accoglierli.

Da qui la domanda su come uscire da questa condizione. "Le politiche di sviluppo ci dicono che occorre puntare sullo sviluppo di un settore terziario innovativo. E' vero che Torino è la grande realtà territoriale dell'industria, ma c'è stato un cambiamento e i lavoratori ne sono consapevoli: sanno che il futuro è sviluppare un terziario avanzato, attento ad avere una forza lavoro più qualificata, competente e capace. Non bisogna perdere il rapporto con l'industria innovativa. Serve marciare su due gambe" rileva Cerruti.

Ecco perché, secondo il professore, la sostenibilità ambientale applicata al mondo del lavoro deve diventare una realtà. "Per quanto riguarda l'ambiente di lavoro, i lavoratori ci dicono che molto è stato fatto ma rimane tanta strada a fare".

"Sottolineo però la richiesta di un miglioramento dell'ambiente nel suo complesso: ambiente sociale, di vita, urbano. Un'idea di miglioramento ambientale ricca, matura, che riguarda il lavoro e ciò che concerne il lavoratore come cittadino" conclude il Cerruti.

Andrea Parisotto

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