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Regione | 11 febbraio 2022, 19:28

Bongioanni (Fratelli d’Italia) replica alla Lega: “Leali, ma non fessi”

Il capogruppo regionale risponde pan per focaccia alle contestazioni di Preioni: “Gli regalerò – dice – un pallottoliere”. E al segretario leghista Molinari ribatte: “Fossi in lui mi preoccuperei maggiormente di ciò che succede in casa sua”

Due persone in primo piano, uno fa il segno ok con il la mano

Paolo Bongioanni (a destra), capogruppo Fratelli d'Italia, con il segretario regionale Fabrizio Comba

La situazione politica in Regione, dopo quanto successo la scorsa settimana a proposito della rottura tra Fratelli d’Italia e Lega e Forza Italia, resta di alta fibrillazione.     

Per capire quali sono ora gli intendimenti di FdI e le prospettive del centrodestra a Palazzo Lascaris abbiamo rivolto alcune domande al capogruppo regionale, il cuneese Paolo Bongioanni.

Bongioanni, dopo quanto successo martedì in Consiglio regionale è plausibile pensare che Fratelli d’Italia possa uscire dalla maggioranza?

Nella vita tutto è possibile. Al momento però di scritto non c'è nulla. Sicuramente i prossimi giorni saranno cruciali per capire cosa succederà. In questo momento, come Fratelli d’Italia, stiamo lavorando per dare un buon bilancio ai piemontesi e portare al voto entro la fine del 2002 quelle leggi identitarie che sono prerogativa della destra”.

Quanto successo per l’Ufficio di Presidenza, dove le vostre richieste non sono state prese in considerazione dai partner di Lega e Forza Italia, può mettere a repentaglio le alleanze di centrodestra sul territorio?

L'episodio dell'Ufficio di Presidenza è un fatto gravissimo sia dal punto di vista politico che dal punto di vista istituzionale. I nostri alleati, infatti, non sono stati capaci di leggere quello che i Padri Costituenti della Regione Piemonte hanno scritto nello Statuto”.

E cioè?

Che a metà mandato è  previsto il rinnovo e quindi si devono portare figure nuove a gestire i lavori dell’aula. Dal punto di vista politico è altrettanto grave. Teniamo poi conto che l’Ufficio, in oltre due anni di Presidenza, non ha certo brillato nella sua conduzione dell'aula”.

Lei mi sta dicendo che le premesse per stare insieme sono ridotte al lumicino?

Non mi faccia dire cose che non voglio dire. Lei, come me, sa che i rapporti di alleanza di centrodestra si scrivono a Roma e non a Torino.

Sicuramente il nostro approccio alle proposte, vuoi di aula vuoi di commissione, avanzate dai partiti partner sarà d’ora in poi valutato di volta in volta”.

In concreto cosa significa?

Alcuni provvedimenti  saranno votati, altri emendati, altri respinti. Questo nell’esclusivo interesse dei piemontesi e non già approvati in virtù di una lealtà che fino adesso si è rivelata essere unidirezionale da parte nostra”. 

Dalla Lega obiettano che siete più preoccupati delle prove muscolari che della fedeltà alla coalizione…

Fossi nei panni dei vertici della Lega piemontese mi preoccuperei di più di quello che succede a casa loro e meno delle questioni altrui. 

A Natale regalerò al mio amico capogruppo della Lega Alberto Preioni, che un paio di giorni fa declamava sui numeri della 'sua' maggioranza, un bel pallottoliere, così riuscirà a controllarla meglio, visto che proprio martedì scorso, il giorno della crisi, alle 17 e 30, il numero legale era garantito dal sottoscritto, dall'assessore Elena Chiorino e dal consigliere Carlo Riva Vercellotti, tutti e tre di Fratelli d'Italia.

Gli rammento anche che cinque minuti dopo il presidente del Consiglio ha dovuto sospendere la seduta con due ore di anticipo perché non erano presenti gli assessori leghisti ad illustrare i propri provvedimenti e chi è intervenuto ne ha presentato uno non previsto. Tutto questo mentre stavamo lavorando da remoto!”.

Come mai Il Consiglio Regionale continua ad operare da remoto? Si andrà avanti così ancora per molto?

Mi sto adoperando da settimane in questo senso. Ora, finalmente, ho  ottenuto che si ritorni in presenza a partire da martedì.

Credo proprio che, da quella data, a Preioni servirà il pallottoliere. Così gli ricorderò anche chi è intervenuto qualche settimana fa per salvare la situazione nella sua provincia del Verbano-Cusio-Ossola evitandogli un sonoro tonfo alle elezioni provinciali. 

Aggiungo ancora che il segretario regionale della Lega, Riccardo Molinari, ha confuso il rispetto e la correttezza, che da parte nostra non sono mai venuti meno, con prove di forza alle quali è lui, probabilmente, ad  essere abituato”.

Non pensa che Fratelli d’Italia rischi di imboccare un vicolo cieco avendo alzato troppo la posta?

“Noi non abbiamo assolutamente alzato la posta. Siamo l'unica forza politica,  se escludiamo i monogruppi del Consiglio regionale, che nel quinquennio non avrà un proprio rappresentante nell'Ufficio di Presidenza . É una situazione non accettabile, nè politicamente nè istituzionalmente”.

Quindi?

Fratelli d’Italia non ha imboccato alcun vicolo e meno che mai cieco. Semmai sta seguendo la strada maestra  tracciata da Giorgia Meloni Guido Crosetto:  quella che fa oggi di FdI il primo partito italiano.

Da quello che dicono le agenzie specializzate, la nostra chiarezza di posizioni, ci porterà a risultati ancor più sorprendenti prima dello scioglimento delle Camere a dicembre”.

Giampaolo Testa

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