Tonino Chiriotti si è spento stamattina e chi l’ha conosciuto lo ricorda come un padre. Dal sindacato al mondo delle associazioni, passando per la politica, tutti riconoscono il suo carisma e la sua capacità di fare gruppo e coinvolgere. Domani, alle 20,30, a San Maurizio si terrà il rosario e giovedì alle 10,30 il funerale.
Un simbolo del sindacato
Chiriotti aveva compiuto 90 anni il 10 dicembre. “È stato il nostro padre sindacale – ammette Enrico Lanza, ex militante Cisl e fondatore di Alp (Associazione lavoratori pinerolesi) –. È invidiabile aver fatto il sindacalista e andarsene, a questa età, tra il rispetto di tutti”.
Molti ne ricordano il licenziamento dalla Riv nel 1966, ai tempi delle politiche antinsindacali di Valletta in Fiat, che si era esteso anche alla sua azienda. Per protesta aveva piantato la tenda fuori dal cancello della fabbrica.
Chiriotti è stato un esempio per diverse generazioni e ha formato numerosi sindacalisti: “È stato lui a iscrivermi alla Cisl. Era un grande trascinatore e sapeva trasmettere entusiasmo – ricorda Franco Agliodo, ex responsabile del Pinerolese –. Era un emblema del sindacato a Pinerolo”.
Anche Beppe Pavan lo ricorda con ammirazione: “Ho conosciuto Tonino nel 1968, quando sono entrato in fabbrica, e ho collaborato con lui per diversi anni in diversi ruoli. A metà degli anni Ottanta, dopo il suo pensionamento, ho preso la guida dell’Unione territoriale del Pinerolese della Cisl – testimonia –. È stato tra i sindacalisti giovani che hanno dato una forte spinta rinnovatrice alla nostra sigla sindacale, sganciandola dal collateralismo con la Dc e garantendole autonomia”.
Un risultato che aveva fatto di lui e del suo sindacato un simbolo: “La Cisl era per noi quello più aperto, autonomo e libero del tempo e Tonino ne incarnava lo spirito alla perfezione – confessa Lanza –. Lui sapeva coniugare la durezza e la rigidità nel fare sindacato con la leggerezza nel resto della vita. Il venerdì facevamo il picchetto e la domenica facevamo la gita di scialpinismo”.
Gli fa eco Pavan, rivelando un aneddoto che lo fa sorridere: “Era una persona coerente e onesta, molto disponibile e impegnata, ma che ha saputo creare un gran clima di amicizia nel sindacato. Facevamo anche le ferie assieme: un anno eravamo in 84 in un piccolo agriturismo in Calabria”.
L’impegno politico
Chiriotti si è messo a servizio anche della vita politica e amministrativa della città e del territorio: “È stato un grande amico e un grande compagno, mi ha convinto lui a declinare l’impegno nel campo delle associazioni in agire politico, cercando di tradurre gli ideali, come quello della solidarietà o della difesa del lavoro, nell’attività dell’amministrazione pubblica” rivela Giorgio Canal, coordinatore del circolo di Sinistra italiana pinerolese. La loro esperienza è partita nel 1990 con ‘Gruppo per l’Alternativa’, che ha portato Chiriotti in Consiglio dal 1991 al 1996.
“Lui non ha mai smesso di partecipare all’attività politica nel campo della sinistra e nel 2016 si era ricandidato nelle fila della lista civica ‘Pinerolo in Comune’ – aggiunge Canal –. Il suo motto era ‘Zaino in spalla e camminare’, perché pensava che alle parole dovessero seguire sempre dei fatti”.
L’amore per la montagna
Una delle sue grandi passioni è stata la montagna ed è stato il padre dell’associazione Le Ciaspole, nata nel 2000: “Come gruppo esprimiamo un forte cordoglio, perché oltre ad aver presieduto l’associazione per una decina di anni, Chiriotti ha sempre mantenuto i rapporti e fatto la tessera associativa – sottolinea il presidente Remo Angelino –. Lui era interessato all’attività escursionistica, ma anche alle attività inclusive e a promuovere una fruizione della montagna che fosse rispettosa della natura”.