“Il torrente Pellice è in agonia: un imponente sviluppo di alghe occupa spazio vitale e toglie ossigeno ai pesci e agli altri organismi acquatici”: l’allarme è stato lanciato in questi primi giorni di agosto dall’Ataai (Associazione per la Tutela degli Ambienti Acquatici e dell’Ittiofauna) con sede a Luserna San Giovanni. Il proliferare delle alghe non è una novità per il corso d’acqua ma il fenomeno non è mai stato così imponente: “In passato qualche volta si è verificato ma in modo localizzato e in grado minore, quest’anno sta succedendo in modo intenso ed esteso” sottolinea Marco Baltieri per l’Ataai.
L’eccezionale sviluppo delle alghe si verifica nel tratto da Bobbio Pellice a Luserna San Giovanni dove c’è ancora acqua, mentre più a valle manca. “Questa situazione, già di per sé grave, lo è ancora di più in una fase stagionale in cui la portata d’acqua è ridotta, anche per i prelievi irrigui e idroelettrici a monte, e la temperatura dell’acqua tende a salire oltre il limite tollerabile per la vita dei pesci” aggiunge Ataai.
L’associazione indica le cause di questo fenomeno: “I depuratori di Torre Pellice, Villar Pellice e Bobbio Pellice funzionano male e, oltre a questo, ci sono ancora moltissimi scarichi non depurati. Il quantitativo di sostanze inquinanti che si riversa nelle acque del Pellice funziona da ‘fertilizzante’, si concentra per la scarsità d’acqua, il suo effetto è ampliato dalle alte temperature”.
La catastrofe a cui sembra destinato il torrente potrebbe essere evitata, secondo Ataai, con due interventi specifici: “Basterebbe un maggiore controllo sugli scarichi, dai rifugi alpini fino alle borgate o alle case private non collegate alla rete fognaria, e iniziative rapide da parte delle Amministrazioni per arrivare alla completamento, fermo da anni, del collegamento di tutti i Comuni al moderno depuratore di valle già esistente e che, per ora, va a servire solo Luserna San Giovanni e parte di Torre Pellice”.