Un paese in movimento, i cui abitanti pagano le conseguenze dell’instabilità economica e della pandemia. Residenti attiranti dalla bellezza del paese ma con esigenze difficili da soddisfare. Questi alcuni dei cambiamenti che hanno caratterizzato Bricherasio negli ultimi quarant’anni e che sono stati registrati da due dipendenti comunali che per decenni hanno lavorato in modo continuativo in piazza Santa Maria e che raggiungono il pensionamento a un mese l’uno dall’altro.
Dopo 39 anni in Comune, Lidia Alloa, istruttore amministrativo ai servizi demografici e ai servizi sociali, è andata in pensione il 1° aprile. Primo cittadino di Garzigliana, Alloa è grata al suo lavoro: “Questi anni per me sono stati un’occasione incredibile anche dal punto di vista intellettivo. I cambiamenti, soprattutto informatici, mi hanno aperto un mondo e ho imparato tantissimo. Probabilmente mi hanno permesso di arrivare a fare il sindaco nel mio paese”. L’evoluzione tecnologica tuttavia è stata accompagnata da una maggiore complessità dell’iter burocratico: “Dobbiamo considerare che nel 1982, quando sono entrata in Comune, erano in uso le macchine da scrivere manuali ma nei decenni successivi il progresso informatico è stato velocissimo fino a portarci alle piattaforme che mettono in rete enti, istituzioni e cittadini”. Di pari passo però è aumentata la complessità della burocrazia: “Se si pensa che a Bricherasio negli anni Ottanta eravamo in tre nell’area amministrativa, dove ora lavorano quattro figure professionali e mezza, e sia in ragioneria che in ufficio tecnico bastava una persona, mentre adesso ne servono quattro, si capisce quanto siano aumentate le incombenze nel corso degli anni – afferma Alloa –. Benché si continui a parlare di snellimento degli iter burocratici”.
Claudio Bolla, comandante della polizia municipale da metà degli anni Novanta, e vigile a Bricherasio per 42 anni, è andato in pensione il mese successivo, il 1° maggio. “Mi sto riappropriando del mio tempo – rivela –. Intanto mi auguro che questa amministrazione ‘giovane’ riesca a portare avanti tutte le idee nuove che ha avuto, sfruttando le opportunità legate al turismo e all’agricoltura”. Bricherasiese, Bolla era il vigile che, assieme al sindaco, percorreva le vie del paese durante le alluvioni: “Erano i giorni della preoccupazione: dopo il primo cittadino infatti anche noi siamo responsabili della sicurezza. Ricordo l’apprensione: il Pellice quando esonda non ti avvisa – racconta –, è un problema decennale per il paese, uno dei primi sull’asta del torrente dove comincia ad accumularsi il materiale trasportato dalla corrente”. L’ex comandante della polizia municipale lascia il lavoro con un dubbio proprio relativo a questa fragilità bricherasiese: “Ho paura che tra gli enti preposti mancherà ancora la disponibilità e la competenza per risolvere il problema”.
Per entrambi Bricherasio è un paese dalle belle speranze ma tuttavia afflitto da alcuni problemi sociali. “Il suo sviluppo dal punto di vista dell’edilizia in questi decenni è stato notevole. E questo ha attirato in paese nuovi abitanti” dichiara Bolla. Per Alloa in quarant’anni il paese è diventato più bello: “È migliorato dal punto di vista urbanistico e ogni sindaco che è passato ha lasciato la sua impronta”. I due neo pensionati sono d’accordo però anche su un aspetto negativo: “L’atteggiamento dei cittadini è cambiato: pretendono sempre di più e sono meno riconoscenti”.
Essendosi occupata anche di servizi sociali, Alloa ha un’idea chiara di quali siano i problemi che affrontano i residenti: “Ho visto aumentare i casi di disagio e penso che dovremo ancora vedere i danni provocati da questo anno e mezzo di pandemia”. Ciò che più l’ha impressionata in questi anni è l’aumento della mobilità tra i cittadini: “La popolazione ora si muove molto tra un paese e l’altro – racconta –. Manca infatti quella stabilità che si raggiunge solo grazie alla tranquillità economica. Ma la stabilità è essenziale affinché le persone possano progredire”.