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Salute | 30 aprile 2021, 18:01

Dall’agricoltura sociale al turismo sostenibile: la nuova vita del Foyer di Angrogna

La comunità di reinserimento al centro di un progetto sperimentale con molteplici iniziative che fanno collaborare ospiti e territorio

Esterno Foyer di Angrogna

Il Foyer da fuori

La comunità Foyer di Angrogna indossa una nuova veste e, tramite diverse iniziative che vanno dall’agricoltura sociale al turismo sostenibile, apre strade innovative di reinserimento ai suoi ospiti, collaborando con il territorio.

Grazie ai fondi Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) e del Gal Escartons e Valli Valdesi, il Servizio Adulti e Territorio (Sat) della Diaconia Valdese Valli promuove un nuovo progetto rivolto al centro di località Serre 7, che ospita persone con disturbi legati a dipendenze o psichici. Liniziativa sperimentale si chiama ‘Foyer: Una Comunità per la Comunità’ e l’obiettivo è creare una ‘Comunità sperimentale di risocializzazione/reinserimento’.

 

Ne fanno parte anche il Ciss di Pinerolo (Consorzio intercomunale servizi sociali), l’Asl To3 (SerD e Distretto Pinerolese) e alcune aziende agricole del territorio come la Cascina ‘Serabial’ di Cinzia Bricco, l’Azienda Agricola ‘Il Palaset’ di Luca Bonansea e l’Agriturismo ‘Piccoli Frutti’ di Stefano Margiacchi. Ma non manca il supporto di Coldiretti Torino, del Comune e delle scuole di Angrogna, della Chiesa valdese di Angrogna e del Centro culturale valdese.

“Per la prima volta entrano in contatto partner molto diversi e dalla loro collaborazione vengono portate avanti le molteplici iniziative di questo complesso progetto – spiega Monica Onnis della Diaconia valdese –. Dalla consolidata attività di reinserimento di adulti in difficoltà nella società, il Foyer si trasforma in luogo cardine per le iniziative legate al territorio, al turismo e alla comunità”.

Primo fra tutti il progetto ‘agricoltura sociale’, della durata di 18 mesi (dicembre 2020-giugno 2022). Oltre a farsi promotori di iniziative dedicate alla sensibilizzazione rispetto alla produzione e al consumo del cibo, le aziende agricole del territorio aprono le porte alle persone più fragili. “Attraverso percorsi qualificanti e professionali si promuovono nuovi inserimenti lavorativi con l’obiettivo di far superare gli stati di disagio sociale, derivanti ad esempio da forme di dipendenza, permettendo alle persone svantaggiate di aggiungere una propria autonomia e indipendenza”.

La seconda direttrice del progetto guarda al territorio. Vengono infatti erogati dei servizi come: l’affitto di biciclette elettriche e visite guidate – gestite dal Centro culturale valdese – in luoghi rilevanti per la storia dei valdesi. “La promozione e il potenziamento di un turismo sostenibile è possibile anche grazie alla posizione del Foyer, che si configura come crocevia di vecchie strade e di sentieri pedemontani suggestivi”.

Un altro aspetto dell’iniziativa, a cui parteciperanno tutti gli enti partner, organizzando eventi e attività, riguarda la sensibilizzazione sul tema del consumo critico del cibo e della sostenibilità economica e sociale. “In questo progetto non ci si limita a responsabilizzare soltanto i beneficiari diretti del Foyer, ma coinvolge tutti i cittadini di Angrogna, dai più grandi ai più piccoli”. Sono state infatti interessate anche la scuola dell’infanzia e la primaria del paese in un laboratorio relativo al ciclo di produzione degli alimenti – dalla semina alla trasformazione – accompagnando gli alunni nei luoghi deputati alle diverse fasi.

“Creare una comunità per la comunità significa creare una rete di variegate direttrici: dalle interazioni sociali in grado di sostenere i più deboli alla sensibilizzazione rispetto al cibo civile e dal turismo sostenibile alla rivalutazione del territorio” conclude Onnis.

 

Veronica Signoretta

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