Dopo una decina di anni Bartolo Mottura ha lasciato la guida della Pro loco di Vigone. La pandemia e il blocco delle manifestazioni ha solo accelerato un percorso che lui aveva già in mente per dare una nuova prospettiva all’associazione. Da qualche giorno, infatti, ha passato il testimone a Paola Salvai, pur garantendo il suo impegno e occupandosi di un ruolo importante come quello del tesoriere.
“Cambiare la presidenza e introdurre nuovi componenti nel direttivo è un investimento sul futuro – entra nel merito Mottura –. Da tempo pensavo che servisse un rinnovamento. E la pandemia imporrà di ripartire con delle novità, quindi era il momento di farlo, visto che c’erano le risorse giuste”.
Mottura si è avvicinato alla Pro loco nel 2009: “Avevo ottenuto il prepensionamento e non mi sembrava onesto percepire una retribuzione senza dare in cambio qualcosa, così ho iniziato a collaborare, perché avevo degli amici dentro e alla fine ci sono rimasto, vivendo un periodo bellissimo per cui ringrazio tutti. E consiglio a ciascuno di provare un’esperienza simile, in qualsiasi associazione di volontariato”.
È proprio sul valore del volontariato che Mottura insiste con forza: “È un impegno che va affrontato con il cuore, solo così si ottengono i risultati migliori e si dà davvero un servizio al paese e alle persone”.
Un evento che ai suoi occhi è stato importante per la storia di Vigone è la prima edizione della Mezza di Varenne, il 9 maggio 2010: “Tutte le associazioni si sono trovate a collaborare e quella collaborazione è poi andata avanti – spiega –. Per la riuscita di un evento ci vuole chi lo organizzi, ma anche tutti gli altri devono dare una mano: associazioni e volontari aggiungono dei pezzi che sono fondamentali”.
In questo quadro di collaborazione, Mottura inserisce anche il Comune: “Sia chi siede o ha seduto in Consiglio comunale, sia gli uffici, ci hanno sempre dato una grossa mano. Non dicendo mai di no e capendo che mettevamo il nostro tempo e le nostre idee a disposizione del paese”.
Ma molto si deve anche agli abitanti, “che rispondono sempre bene alle iniziative, anche perché probabilmente sono di interesse”.
Negli anni della presidenza Mottura eventi come Vigoflor o la Fiera del mais e dei cavalli sono esplosi: “Vigoflor ha ottenuto molto successo perché da pochi banchetti iniziali ha invaso diverse zone del paese. E non c’è mai stato un espositore che ha detto ‘non torno più’ – interpreta il risultato raggiunto –. Non è infatti un semplice mercato, ma una due giorni dove sono coinvolti i gruppi musicali, le scuole e così via…”.
In questo decennio non sono mancate difficoltà: come la crisi economica, che si è avvertita anche nel campo degli eventi, e la tragedia di piazza San Carlo della finale di Champions League del 2017, che ha imposto normative più restrittive e costi maggiori.
“La crisi economica l’abbiamo affrontata con ‘olio di gomito’, lavorando moltissimo per cercare di recuperare risorse per finanziare gli eventi e facendo attenzione alla loro gestione – spiega –. Piazza San Carlo, invece, non ci ha messo particolarmente in difficoltà, perché noi organizzavamo già seguendo certi criteri e quindi non è cambiato molto, se non sul versante burocratico”.
Guidando la Pro loco, Mottura ha acquisito anche un punto di vista particolare sul paese: “Quando lavori, lo vivi in modo saltuario. Questa esperienza, invece, mi ha permesso di conoscere molte persone e verificare quanto di buono Vigone ha da offrire – confessa –. Lo riconoscono anche i turisti e i visitatori e questa è una molla che ti spinge a investire ancora di più nelle manifestazioni”.
La pandemia ha sostanzialmente bloccato gli eventi e la Pro loco ha dovuto rinunciare, dopo un lungo confronto interno, alla festa patronale di settembre e alla Fiera del mais e dei cavalli di ottobre: “Il dialogo è un’arma vincente e sull’opportunità o meno di tenere gli eventi dello scorso autunno abbiamo discusso approfonditamente, prima di prendere una decisione”.
Per quanto riguarda il futuro, Mottura vede la ripartenza come un rinnovamento: “A meno che il problema sanitario sparisca di punto in bianco, ma la vedo difficile, occorrerà reinventarsi e tenere conto di nuove normative e nuove modalità per organizzare eventi. Aver rinnovato il direttivo adesso, è importante anche per questo”.