Brutte notizie per chi sperava in una riapertura imminente della tratta ferroviaria Pinerolo-Torre Pellice, ferma ormai dal 2012. Oggi in Consiglio regionale, infatti, l'assessore Marco Gabusi ha spiegato che la riattivazione costerebbe più di un milione di euro: una cifra che al momento non è nella disponibilità della Regione.
A stimolare l'assessore è stata la consigliera Monica Canalis (Pd), che ha presentato un'interrogazione a risposta immediata proprio su questo tema. Canalis in particolare ha chiesto specifiche sulla realizzazione del contratto di servizio SFM con Trenitalia, comprensivo appunto della riattivazione della tratta Pinerolo-Torre Pellice.
Gabusi le ha risposto che "nel contratto di servizio sono effettivamente ipotizzati gli scenari per la riattivazione della linea, che però non è assolutamente vincolante. L'operazione, anzi, avrebbe un costo di un milione all'anno, che per ora la Regione Piemonte non può affrontare". Parole che significano perlomeno un rinvio della questione.
"Nel corso della procedura per l'affidamento del Servizio Ferroviario Metropolitano Sfm - ha spiegato Gabusi - l’Agenzia della mobilità piemontese aveva fornito una serie di indicazioni di possibili ambiti di miglioramento del servizio. Tra queste era anche indicata la riattivazione del servizio nella tratta Pinerolo‐Torre Pellice".
Nella propria offerta, Trenitalia aveva previsto la riattivazione dei servizi ferroviari da Pinerolo a Torre Pellice con un treno ogni due ore per un totale di 14 treni al giorno. "Gli scenari previsti nell’offerta, però - ha proseguito Gabusi - non sono vincolanti e costituiscono soltanto il quadro di riferimento". In quell’offerta è allegato anche il costo per svolgere il servizio e si tratta di un costo che non viene svolto gratuitamente da Trenitalia sul pacchetto complessivo. È un costo che, spalmato sui 365 giorni dell'anno, supera il milione di euro. "Sappiamo bene - ha detto l'assessore - che in questa situazione di contratto per il trasporto pubblico questa somma non è nella disponibilità della Regione Piemonte".
Sempre Gabusi ha infine voluto sottolineare che "non dobbiamo dimenticarci che c’è un convitato di pietra che è la linea ferroviaria stessa, con i suoi importanti problemi strutturali da sistemare e con i suoi passaggi a livello su cui dover intervenire presenti sulla linea ogni 400 metri circa su 16 chilometri".
Parallelamente la Regione ha chiesto uno studio alternativo ai Comuni, che si sono affidati al Politecnico e lunedì 19 verrà presentato un progetto di bus a idrogeno, assieme alle biciclette, che è stato inserito nei progetti candidabili al Recovery Plan.