Un settore in ginocchio, che guarda alle Atp Finals come una chimera. Un'ancora di salvataggio dopo un lunghissimo anno abbondante di crisi. Il settore degli alberghi si appresta a vivere una Pasqua all'insegna della desertificazione e con il ripristino della tassa di soggiorno, nonostante i dati parlino di un'occupazione al 10%. Da qui la richiesta di Fabio Borio, presidente di Federalberghi Piemonte: "Per il torneo di tennis si studi un corridoio vaccinale per il pubblico, ne abbiamo estremamente bisogno".
- Presidente, il comparto del settore alberghiero vive un momento difficile: ci avviciniamo alla Pasqua, in che modo?
E' un momento continua a essere drammatico, siamo sempre in zona rossa e non ci si può spostare tra regioni. Le poche persone che vengono lo fanno non per turismo ma per lavoro e business, perché non possono fare da remoto alcuni tipi di lavoro. La Pasqua è desertificata, quasi nessuno si sposterà durante le vacanze. Ci aspettiamo molte chiusure in questo periodo.
- Un provvedimento che ha sollevato polemiche è quello che consente di recarsi all'estero per un viaggio, ma non di spostarsi tra regioni. Suona come una beffa?
Sì, abbiamo sollevato la questione a livello nazione: non si capisce non ci si possa spostare tra regioni ma si possa andare all'estero con un tampone. Immaginare determinate tipi di misure a livello nazionale diventa strategico e fondamentale per tenere vivo un settore che è veramente danneggiato.
- In tutto questo, a Torino è stata reintrodotta la tassa di soggiorno.
Avevamo chiesto un'ulteriore proroga di tre mesi, per nove era stata sospesa. Sappiamo bene che i prossimi mesi saranno contraddistinti da un'assenza di clienti, parliamo del 10% di occupazione nelle strutture ricettive. Da una parte l'introito, il vantaggio economico derivante da questa tassa è praticamente nullo. Dall'altra diventa un appesantimento della tariffa. E' già ridotta all'osso dalla competizione economica che si può scatenare in un momento come questo. Siamo disponibili a studiare come andare a investire e quali saranno i processi futuri per rilanciare il settore del turismo.
- Ecco, provando a essere ottimisti, come si può guardare la futuro nel medio e lungo periodo? Penso alle Atp Finals o all'estate. Ci sono strategie per provare a risollevare un comparto in crisi?
Da una parta abbiamo la necessità e l'urgenza di vedere funzionare la campagna vaccinale, per vedere diminuire i rischi sanitari. Attualmente i decessi continuano a essere molto alti. Abbiamo però la necessità economica di sopravvivere: l'evento più importante, la nostra chimera, sono le Atp Finals. Guardando a quello che hanno fatto gli altri paesi, che sono riusciti a creare corridoi sanitari, potrebbe essere interessante crearne uno non solo per i partecipanti alle Atp, ma anche per gli spettatori. Bisogna trovare un sistema per avere un largo pubblico, ne abbiamo enormemente bisogno.