Oscilla tra il 50% e il 90% (a seconda delle categorie) l'adesione, a livello piemontese, allo sciopero di 24 ore che è stato indetto per la giornata di oggi da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per il mondo della logistica.
Uno sciopero nell'arco di due giorni (visto che per gli autotrasportatori impegnati su lunghe percorrenze è stato proclamato per 48 ore), ma che soprattutto per la giornata di oggi ha coinvolto , oltre ai camionisti, anche i guidatori di furgoni per le consegne, i magazzinieri, gli spedizionieri e così via. Una "platea" che, solo a Torino e provincia, conta 20-30mila persone, che salgono a 50-60mila a livello regionale.
"Tra i driver l'adesione è stata quasi totale, quasi al 90% - dice Raffaele Marino, Fit Cisl Piemonte - , mentre tra i lavoratori dei magazzini logistici si arriva al 75%. Nell'autotrasporto, per ora, siamo al 60% e per gli spedizionieri siamo tra il 50 e il 60%".
I riflettori sono stati accesi soprattutto sul fallimento della trattativa per il contratto nazionale, che secondo i rappresentanti dei lavoratori prevede "la precarizzazione del mercato del lavoro, l'abolizione degli scatti di anzianità, la riduzione delle giornate di ferie e permessi retribuiti, l'abolizione del pagamento delle festività e l'impoverimento della clausola sociale messa a garanzia dell’occupazione e del reddito".
"Ci sono stati ritardi e disagi nelle consegne a domicilio, ma anche nelle filiere logistiche ci sono stati rallentamenti nelle catene. Per l'autotrasporto i disagi potrebbero andare avanti anche nella giornata di domani - prosegue Marino -. Intanto a Roma prosegue la trattativa, a Roma, ma siamo pronti a proclamare altre 48 ore di sciopero, se le cose non cambieranno. Questo tema potrebbe essere una vera mina vagante della prossima primavera".