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Regione | 25 marzo 2021, 10:21

Vaccini, ecco il nuovo piano del Piemonte: prima anziani e soggetti a rischio, solo dopo il mondo della scuola

Fino a martedì in Piemonte erano stati somministrati 689.307 vaccini, di cui oltre 235.100 come seconda dose. Il Pd: "Siamo lontani dagli obiettivi annunciati"

medico fa vaccino Covid

Vaccini Covid

Vaccinare prima gli anziani e i soggetti più a rischio, poi proseguire con il mondo della scuola. E’ questa la linea che ha scelto di adottare il Piemonte nella lotta al Covid-19. E’ questo il quadro che emerge dai dati diffusi questa mattina in Commissione Regionale Sanità, dove è prevista l'audizione del commissario Antonio Rinaudo per fare il punto sull’andamento della campagna vaccinale.

A martedì, nella nostra regione, erano state somministrate 689.307 dosi, di cui oltre 235.100 come seconda. A guidare la classifica l’Asl della Città di Torino, dove in totale sono state fatte 109.754 somministrazioni. Nel Torinese a scendere si collocano poi l’Asl To3 (74.202 dosi), l’Asl To4 (66.985), l’Asl To 5 (46.569), il presidio sanitario della Città della Salute (31.449), il Mauriziano (8.255) e il San Luigi di Orbassano (5.389).

Sono quasi 155 mila e 500 i medici e infermieri che hanno ottenuto il secondo richiamo, su un totale di 324.856 dosi. A guidare anche in questo caso la classifica è l’Asl del capoluogo, sotto cui ricadono il San Giovanni Bosco, l’Oftalmico, il Maria Vittoria, il Martini oltre ai dipartimenti e distretti territoriali. Agli ospiti e personale delle RSA sono state somministrate 107.826 dosi, mentre tra gli over80 oltre 225.400: in quest’ultima categoria ben più di 130 e 300 aspettano il secondo richiamo.

Ad aver subito un vero e proprio stop, complice la Didattica a Distanza, sono le vaccinazioni al personale scolastico. Su un totale di 57.903 dosi, solo 116 docenti hanno fatto un secondo richiamo. Un rallentamento per questa categoria, che anticipa all’appello lanciato ieri da Mario Draghi. Il Premier ha infatti bacchettato alcune Regioni che non si attendono alle disposizioni del ministero della Salute, trascurando “i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche forza contrattuale”.

E sul tema della riapertura delle scuole è intervenuto anche il Presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, dicendo che al momento “non ci sono le condizioni epidemiologiche per riaprire classi, negozi e locali”.

Difficilmente – ha aggiunto in un’intervista a un quotidiano - prima dell’estate avremo vaccinato anziani e soggetti fragili, anche perché si è data priorità a categorie casuali, per cui bisognerà mantenere ancora a lungo misure restrittive. Se si deciderà di allentare bisognerà avere la consapevolezza che o decolla davvero la vaccinazione o vanno aumentati i posti in ospedale, altrimenti significherà accettare più ricoveri e più decessi”.

Sul tema delle vaccinazioni ieri le opposizioni avevano duramente attaccato l’assessore regionale Luigi Icardi. I consiglieri del Pd Daniele Valle e Domenico Rossi hanno più volte rilanciato l’allarme che "per tre giorni il Piemonte abbia avuto, sui dati ufficiali, più dosi Pfizer somministrate che dosi ricevute”, così come si sia ancora lontano “dagli  obiettivi annunciati un mese fa di 20.000 vaccini al giorno e non più del 10% di avanzo”.

Cinzia Gatti

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