Il punto sull’impasse indotta dal fermo europeo del farmaco AstraZeneca, ma anche gli importanti numeri riguardanti le adesioni delle nuove categorie cui da ieri si è aperta la campagna vaccinale piemontese, con oltre 90mila persone che in poco più di ventiquattr’ore hanno segnalato la propria disponibilità a vaccinarsi nella fascia di età 70-79 anni, e altre 10.500 che i medici di medicina generale hanno registrato nella categoria dei soggetti "estremamente vulnerabili".
Non si è sottratto a un’analisi a tutto campo sullo stato dell’arte della campagna vaccinale in Piemonte il governatore Alberto Cirio, che nella mattinata di oggi (martedì 16 marzo), presso il Centro di Riabilitazione "Ferrero" di Alba, ha dato simbolicamente il via alle operazioni di somministrazione che, in coda a quelle che hanno interessato le Rsa, in numerose strutture piemontesi stanno ora stanno riguardando la categoria delle persone con gravi disabilità.
"Il Piemonte è stato un precursore nella cautela – ha esordito il presidente regionale parlando del tema del giorno, lo stop deciso da Aifa sul farmaco prodotto dalla casa anglo-svedese -. Domenica mattina abbiamo sospeso un lotto di AstraZeneca in Piemonte, che era quello legato al caso biellese. Non spetta ovviamente a noi fare le indagini. A titolo cautelativo abbiamo messo da parte questo lotto. Successivamente però i Nas hanno sequestrato il lotto interessato in tutta Italia e soprattutto ieri l’Aifa ha bloccato la somministrazione di tutto il farmaco in generale. Per noi è stata la conferma che ci eravamo ben comportati, sapendo prendere una posizione di cautela per i nostri cittadini. Ora attendiamo con grande apprensione che giovedì l’Ema si pronunci".
Nel frattempo anche il Piemonte ha ovviamente interrotto tutte le inoculazioni di Az, "il che per noi – ha spiegato il governatore – vuol dire ridurre della metà le 15-16mila inoculazioni che facciamo quotidianamente, nell’attesa di arrivare a 20mila entro fine marzo. Questa non è ovviamente una buona notizia, ma serviva comunque un momento di chiarezza su questo farmaco, che ha avuto un esordio molto complicato anche nelle comunicazioni", ha aggiunto, ricordando in questo senso i cambi di rotta con i quali la stessa agenzia nazionale si è più volte corretta nell’indicare l’età dei soggetti che potevano riceverlo.
MOMENTO DI CHIAREZZA
"Giovedì avremo questo responso e ovviamente la speranza è che si faccia chiarezza in modo assoluto e soprattutto definitivo", ha proseguito Cirio, passato poi a snocciolare i numeri della campagna che ad oggi ha portato il Piemonte a somministrare un totale di 583.392 dosi, l’82,3% delle 709.000 ricevute finora.
Sono 173.764 le persone che, ricevendo la seconda dose, hanno già completato il percorso di immunizzazione, tra le quali 150mila addetti del sistema sanitario e circa 30mila ospiti delle Rsa. Guardando al personale della scuola, dell’università e della formazione si registrano 51mila soggetti già vaccinati su 86mila adesioni ricevute, mentre sono 173mila (di cui 20 mila nelle Rsa) gli over 80 che hanno ricevuto il farmaco, qui su 335mila adesioni.
LE ADESIONI DEGLI OVER 70
"Siamo insieme al Friuli Venezia Giulia la regione che ha il miglior rapporto vaccinati-residenti. Tutti dati molto positivi in un’Italia che però va ancora troppo piano", ha proseguito Ciriro, commentando con soddisfazione le 90mila preadesioni registrate da ieri mattina sul portale "Il Piemonte ti vaccina" nella fascia di età 70-79 anni, insieme a quelle di 10.500 soggetti estremamente vulnerabili raccolte invece dai medici di medicina generale.
BISOGNO DI MUNIZIONI
"I numeri – ha concluso – sono quelli di una regione performante, ma che ha bisogno di più vaccini. Noi questa settimana abbiamo aperto ai medici di medicina generale proprio sulla categoria 70-79, abbiamo aperto a tutte le strutture convenzionate della sanità privata e anche a quelle semplicemente autorizzate. Abbiamo ampliato al massimo quello che chiamiamo 'l’esercito dei vaccino', ma naturalmente un esercito ha bisogno di munizioni. Ed è anche per questo che confidiamo nella gestione del generale Figliuolo. Una gestione centralizzato va benissimo, purché ci sia efficienza, e noi in questo senso faremo la nostra parte".