E' stato un anno complicatissimo, che ha abbinato i problemi enormi della pandemia alle incognite e ai cambiamenti legati alla fusione tra Fiat Chrysler e Psa Peugeot, ma per i dipendenti Stellantis il 2020 porta con sé anche il bonus contrattuale per i risultati ottenuti nel corso degli ultimi 12 mesi presso gli stabilimenti italiani.
L'ufficialità è stata data in queste ore ai sindacati: il bonus - che ha valore diverso a seconda del traguardo centrato - sarà erogato questo mese ai dipendenti italiani del Gruppo, in base a quanto previsto dal Contratto collettivo specifico di lavoro. Si tratta di somme cui sarà applicata una tassazione agevolata al 10%.
I risultati variano a seconda delle performances, misurate con il sistema WCM (World Class Manufacturing), realizzate da ogni singola unità produttiva. Sono confermati i risultati della maggior parte degli stabilimenti produttivi del Gruppo, tra i quali ancora una volta si distinguono Pomigliano e Verrone che per il sesto anno consecutivo hanno raggiunto l’eccellenza, cui si aggiunge quest’anno lo stabilimento Teksid di Carmagnola. Bonus anche per i due stabilimenti torinesi, Mirafiori e Grugliasco-Maserati.
"Nel complesso, ai dipendenti di Stellantis in Italia verrà erogato mediamente un premio di poco inferiore al 6% della retribuzione di riferimento, che corrisponde a circa 1.370 euro medi - si legge in una nota ufficiale diffusa da Stellantis -. La politica retributiva, introdotta nel luglio del 2015 e confermata dal rinnovo del 2019, prevede di far partecipare direttamente tutte le persone ai risultati di produttività e qualità del Gruppo".
"La media dei premi pagati in Stellantis, pur differenti per livello e per stabilimento, è di circa 1.371 euro, più alta quindi dei circa 1.350 dell’anno a corso e dei circa 1.250 euro di due anni fa - dicono in una nota congiunta i sindacati di Fim, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr -. Ciò è particolarmente apprezzabile se si considerano gli enormi problemi causati dalla pandemia e dimostra la grande correttezza del modo in cui si calcolano gli incrementi di efficienza in Stellantis, al netto di variabili esterne". "I fermi produttivi del 2020, causati dall’emergenza coronavirus, non hanno quindi inficiato il premio, anche se naturalmente implicano la riduzione dei ratei di maturazione per i mesi di non lavoro - proseguono -. Tuttavia si ricorda che il CCSL prevede un trattamento di miglior favore rispetto a quello legale: le frazioni di mese lavorate pari ad almeno la metà delle giornate lavorative fanno difatti maturare i ratei mensili per intero; infine sussiste una clausola di salvaguardia che, ai fini della maturazione del premio, valorizza i periodi di lavoro inferiori a 15 giorni che cumulativamente nell’anno raggiungano il trimestre".
Più critici gli esponenti di Fiom. "Anche in riferimento all’anno 2020 le lavoratrici e i lavoratori degli stabilimenti torinesi di Stellantis troveranno il premio di efficienza ridotto a causa delle giornate di cassa integrazione effettuate durante l’anno - dicono Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino e Ugo Bolognesi responsabile di Mirafiori -. Almeno in riferimento all’anno 2020 ci saremmo aspettati che le chiusure causate dall’emergenza sanitaria non fossero penalizzanti e che Stellantis riconoscesse e il ruolo svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori durante la pandemia. Parallelamente continua la crisi e occorre affrontarla con determinazione. Serve aprire subito una discussione sui piani industriali per i prossimi anni, capire quali modelli e quali prodotti saranno assegnati agli stabilimenti torinesi e se ci sarà un ricambio generazionale con assunzione stabile di giovani come da noi auspicato. Solo in questo modo ci potrà essere tranquillità e i premi verranno erogati nella loro pienezza senza nessun tipo di decurtazione".
"È molto positivo aver confermato un premio di risultato analogo a quello dello scorso anno, nonostante l’incertezza causata dalla pandemia - aggiunge Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino -. Si tratta inoltre di un importante riconoscimento dell’impegno dei lavoratori, che hanno svolto il proprio compito con serietà e senso di responsabilità. È anche una conferma della bontà degli accordi che abbiamo siglato, ultimo il rinnovo del contratto di lavoro del 2019”.
"I dati consuntivati sull’efficienza dimostrano che, seppur in un momento di crisi industriale e pandemica, con la contrattazione si possono ottenere risultati soddisfacenti per i lavoratori e l’impresa", conclude Davide Provenzano, segretario provinciale di Fim Cisl.