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Eventi | 15 novembre 2020, 06:12

La Quadrilla: "Suoniamo e cantiamo per smuovere le coscienze"

"Nasciamo a Pinerolo, ma per noi è calzante l'espressione 'nessuno è profeta in patria': le soddisfazioni ce le siamo presi lontano. Il lockdown? E' stato propizio per la scrittura di cose nuove, ma ora ci mancano i concerti"

La Quadrilla: "Suoniamo e cantiamo per smuovere le coscienze"

https://www.facebook.com/laquadrillafolkband/

La Quadrilla è un gruppo folk nato a Pinerolo che alterna nella propria musica atmosfere psichedeliche a ritmi incalzanti. Il gruppo definisce la propria musica guerrilla culturale perché mira a far riflettere l’ascoltatore sui problemi della nostra era come inquinamento, razzismo e mafia. Dopo aver pubblicato due dischi e aver vinto a luglio 2018 a Spilimbergo (PN) il “Premio Alberto Cesa - Folkest” stanno adesso lavorando a brani dal sound nuovo.

Come è nata La Quadrilla e perché si chiama così?

"La Quadrilla nasce nell’autunno del 2013 da un’idea di Nicola Lollino che chiama a rapporto Toni Urzì alla chitarra, Gianni Pitzalis alla batteria e Dario Balmas al basso. Con questa formazione iniziamo così l’attività live partecipando al Premio Buscaglione nel febbraio 2014. Il nome deriva fondamentalmente dal richiamo al numero di componenti, dal ballo e dall'assonanza con la parola 'guerrilla'".

Definite la vostra musica “guerrilla culturale”, spiegateci il perché.

"La nostra musica punta principalmente a smuovere le coscienze su temi “scomodi” come razzismo, inquinamento, guerra, mafia e, soprattutto di questi tempi, affrontare questi argomenti è una vera e propria lotta".

Siete in quattro, chi fa cosa?

"Nicola è l’addetto alla voce ed al mantice della fisarmonica, ma soprattutto è l’autore di tutti i testi. Toni si occupa di pizzicare le corde della chitarra armoniosa e curare gli arrangiamenti. Luca è l’uomo delle corde grosse dalle note gravi. Andrea genera ritmi incalzanti percuotendo pelli".

Il primo disco “L’Impresa” risale al 2016 mentre il secondo “Pianeta B” del 2019, c’è stata un’evoluzione musicale o generale?

"L'evoluzione è stata per lo più di natura musicale, dovuta principalmente all’avvicendamento dei componenti nella band. Dopo le prime registrazioni (Isola di Plastica e Madame Pertrolio) Dario lascia il posto al basso a Manuel Cordoni con cui proseguiamo l’attività live e concludiamo le riprese del primo disco. Dopo l’uscita de 'L'Impresa' segue un momento di stasi che porta Manuel a lasciare la band. Poco dopo arriva però la convocazione per partecipare alle selezioni di Folkest Festival e sale quindi a bordo Amedeo Saluzzo. Il suo arrivo dona nuovi stimoli, passiamo le selezioni, ci mettiamo al lavoro su nuovi brani, riprendiamo l’attività live e il sound cambia radicalmente così a luglio 2018 a Spilimbergo (PN) vinciamo il 'Premio Alberto Cesa - Folkest'. La vittoria ci da la possibilità di sfruttare un cospicuo budget per organizzare un tour. Occasione che porta alla realizzazione del secondo disco 'Pianeta B' un vero e proprio concept album sulle tematiche ambientaliste con evidenti richiami alla tradizione prog italiana. L’album vede anche la partecipazione come ospite di Bunna degli Africa Unite che ha prestato la sua voce in 'Guerre'".

La vostra Torino musicale e non.

"Nasciamo a Pinerolo, cittadina già culla di altre importanti realtà musicali (come ad esempio gli Africa Unite) anche se dobbiamo ammettere che con noi l’espressione 'nessuno è profeta in patria' è alquanto calzante, le soddisfazioni più grandi le abbiamo avute lontani dalla nostra città. Per il resto Torino ha sempre un fascino particolare".

State lavorando a qualche brano nuovo?

"Assolutamente sì! La scorsa primavera Andrea Luongo e Luca Canevaro hanno preso il posto di Gianni ed Amedeo e con loro sono già sbocciati nuovi brani dal sound ancora diverso. Due sono già in versione praticamente definitiva: “Grammo” con un arrangiamento d’archi firmato da Marco Robino ed i suoi Archi Torti e 'Covidanza' che tratta di un argomento decisamente attuale. Ce ne sono altri in pentola, contiamo di far uscire un nuovo disco la prossima primavera".

Teatri e cinema chiusi, la musica confinata alle cuffie. Come vivi da artista questo difficile momento per la musica?

"Il momento è alquanto particolare e piuttosto difficile, tuttavia la pausa forzata è stata propizia per la scrittura di cose nuove e non vediamo l’ora di poterle suonare quanto prima sui palchi di festival e teatri".

Federica Monello

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