«Non solo la Consulta sulla Cultura è stata interpellata, ma abbiamo seguito la sua indicazione per quanto riguarda il Corelli». Non usa proprio queste parole, ma il senso è quello. L’assessore alla Cultura Martino Laurenti torna sulla polemica di qualche giorno fa, che si è scatenata dopo che la Consulta aveva comunicato di non essere stata coinvolta sul tema della gestione dell’Istituto civico musicale Arcangelo Corelli e dei Musei civici. Scartabellando tra i vecchi documenti, Laurenti ha fatto emergere un parere del 19 dicembre 2018 che sul Corelli recita “Si suggerisce di affrontare in prima istanza la questione dello statuto dell’Istituto musicale, definendolo in modo più coerente, con le normative e le esigenze didattiche, la figura giuridica del direttore e la gestione delle graduatorie di strumento. Contemporaneamente, si consiglia di affrontare il nodo dell’affidamento gestionale a una cooperativa, vagliando eventualmente la possibilità di proporre la costituzione di una cooperativa affidataria tra i docenti”. Mentre per i Musei civici: “Si ribadisce come il problema principale sia l’assenza di un progetto coerente e strutturale di destinazione del patrimonio edilizio di interesse culturale, ovvero di un piano che possa prendere in esame gli spazi, i bisogni e le possibilità e combinarli in modo ragionevole. L’indicazione primaria da fornire, perciò, concerne l’identificazione di una linea chiara di politica culturale non limitata al breve periodo. Di tale mancanza è chiaro esempio la vicenda di Palazzo Vittone”.
Laurenti poi rimarca la libertà e l’autonomia delle Consulte, ricordando che quella sulla Cultura deve presentare una ricerca sui bisogni delle realtà culturali della città che «sarà senza dubbio di grande utilità per chiunque assumerà l’incarico delle politiche culturali nel 2021»
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