Cosa può fare il Piemonte per rilanciarsi nella Fase 2? E’ questa la domanda a cui prova a rispondere il Pd regionale, tramite tre documenti politici sulla gestione sanitaria; economia e lavoro; scuola ed istruzione. Proposte presentate questa mattina dal segretario regionale Paolo Furia, dal capogruppo regionale Mimmo Ravetti, dalla vicesegretaria regionale Monica Canalis, dai membri della segreteria regionale Francesco Brizio, Enzo Lavolta, Maria Peano e Rita Rossa.
Sul fronte della sanità, per i dem, è necessario puntare sull’innovazione tecnologica e sulla telemedicina, a cui si deve aggiungere la stabilizzazione del personale precario. Necessario poi far ripartire i progetti di nuova edilizia sanitaria, dal Parco della Salute di Torino e Novara, sino ai nuovi ospedali di Cuneo ed Alessandria ed il potenziamento del San Giovanni Bosco nel capoluogo piemontese. “Alla Regione – ha poi aggiunto Canalis – chiediamo chiarezza ed efficacia sulle modalità di identificazione e tracciamento dei casi di Covid”.
Altro tema essenziale quello del lavoro che, come hanno chiarito Furia e Lavolta, deve essere strettamente legato alla sicurezza sanitaria. “Senza quest’ultima – hanno spiegato – non ci può essere la ripresa economica”. La proposta del PD regionale è di “istituire tavoli provinciali per la sicurezza, presieduti dai sindacati, associazioni di categoria”, così come di “sostenere le imprese che decidono di investire in innovazione e ricerca per sviluppare soluzioni contro il Coronavirus, in grado di essere rapidamente industrializzate e adottate su scala regionale”. Per i dem è necessaria anche l’attenzione ai precari – come i lavoratori agricoli, domestici e dello spettacolo - esclusi dalle misure emergenziali di sostegno, così come al mondo del turismo con piani di promozione e contributi per enti locali ed operatori.
Sul fronte scolastico, per garantire a settembre un rientro sereno ad alunni e docenti, sono necessari interventi “per mettere in sicurezza gli stabili e sanificare i locali interni”, così come “ri-organizzazione dei presidi sanitari negli istituti” e “meno allievi per classe, con una stabilizzazione dei docenti”.
“Affronteremo la Fase 2 – ha chiarito il capogruppo regionale Ravetti – con responsabilità politica, ma alla Giunta e alla maggioranza ne chiediamo altrettanta: non ci piace che le misure per la Fase 2 siano diventate strumenti di propaganda del Cirio-leghismo”. “Manca una prospettiva sul medio-lungo periodo e anche provvedimenti per quella fascia sempre più ampia di cittadina che non ce la fa più a mettere insieme il pranzo con la cena”, ha concluso Ravetti.