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Economia e lavoro | 07 luglio 2020, 19:34

Passaggio di consegne in Confindustria Piemonte: Fabio Ravanelli lascia il posto a Marco Gay

Già presidente del gruppo Giovani di Confindustria Piemonte e poi a livello nazionale, 44 anni, l'amministratore delegato di Digital Magics raccoglie il testimone da chi ha guidato gli industriali piemontesi dal 2016. "Politica industriale, digitalizzazione, Europa", le parole d'ordine

Passaggio di consegne in Confindustria Piemonte: Fabio Ravanelli lascia il posto a Marco Gay

Passaggio di testimone, in uno dei momenti più complessi - a livello economico, ma non solo - per il territorio piemontese. Marco Gay è il nuovo presidente di Confindustria Piemonte e raccoglie il testimone dal suo predecessore, Fabio Ravanelli, arrivato al termine di un mandato iniziato nel 2020.

Già presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte (eletto nel 2011) e poi del corrispettivo a livello nazionale (dal 2014 al 2017), Gay chiude così un cerchio ideale all'interno del mondo associativo industriale regionale. Torna così nel capoluogo la poltrona più alta: Gay, 44 anni, è torinese. E' sposato e ha tre figli. E' amministratore delegato di Digital Magics (incubatore di startup) e nel 2017 è stato scelto come presidente di Anitec-Assinform, l'associazione italiana per il mondo dell'ICT.

La sua investitura ufficiale arriva a poche ore dalla diffusione di una delle indagini congiunturali più complesse che si ricordino, complice ovviamente la pandemia da Covid-19 che però, secondo il parere di molti, non ha fatto che accelerare e amplificare difficoltà che in realtà erano già latenti e in marcia. Mai tanta cassa integrazione dal 1975 e parametri legati a produzione e ordini che tornano agli abissi del 2009, l'altra grande crisi che si è abbattuta sul nostro territorio (e non solo).

Dunque, un compito non facile, quello che lo attende. "Ci concentreremo in particolare sulla politica industriale e sui suoi pilastri come digitalizzazione, Europa e internazionalizzazione, sostenibilità, formazione e infrastrutture", sono le prime parole di Gay, che rimarrà in carica fino al 2024. "Sono orgoglioso di poter guidare gli imprenditori della mia regione, mettendo a disposizione competenze e volontà per far ripartire il nostro territorio. So che saranno quattro anni molto impegnativi, i segni lasciati dalla pandemia sul tessuto economico sono tangibili e purtroppo non ancora tutti evidenti, ma sono convinto che le nostre aziende hanno la volontà e tutte le caratteristiche per vincere la sfida".

E nel suo passo conclusivo, proprio Ravanelli ha ribadito i momenti cruciali della sua presidenza: "Prima fra tutte, la mobilitazione delle imprese a favore della TAV Torino-Lione, che ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e a rinsaldare il valore delle infrastrutture come condizione necessaria per lo sviluppo. E poi l’innovazione digitale e la transizione al 4.0 delle nostre imprese (con la creazione del Digital Innovation Hub Piemonte, primo in Italia) un passaggio ancora non completato, ma così centrale per rimanere e competere sul mercato. Ultimo punto, ma solo in ordine di tempo, la gestione dell’emergenza Covid e quanto fatto per mediare tra istituzioni e aziende, lato economico e lato sicurezza al momento della riapertura. Senz’altro c’è ancora molto da lavorare sulla capacità del territorio di attrarre investimenti – ha concluso Ravanelli – una sfida fondamentale su cui Confindustria potrà dare un contributo fattivo. A Marco Gay il mio augurio di buon lavoro per il futuro del Piemonte".

Massimiliano Sciullo

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