Attualità - 10 giugno 2023, 14:54

La sopravvivenza della salamandra lanzai è sempre più a rischio sulla pista della Conca del Pra

Il monitoraggio allarma la Città metropolitana e si rischiano limiti al traffico anche per chi ha attività o proprietà in quella zona di Bobbio Pellice

La salamandra lanzai

La salamandra lanzai

Si avvicina l’eventualità che venga limitato il traffico dei mezzi motorizzati che salgono dalla frazione di Villanova alla Conca del Pra, mettendo a rischio la sopravvivenza della salamandra lanzai, anfibio nella lista rossa delle specie che rischiano l’estinzione. L’eventualità di limitare il traffico era già stata valutata lo scorso anno, a causa dell’alto numero di salamandre ritrovate morte sulla pista agro silvo pastorale durante il monitoraggio nel periodo estivo del 2021.

I dati preoccupanti della scorsa estate

La scorsa estate però è andata ancora peggio. “La situazione è peggiore di quello che ci aspettavamo: il conteggio accurato degli esemplari da giugno a settembre del 2022 ha registrato 79 salamandre uccise delle ruote dei mezzi” afferma Daniele Seglie, erpetologo a cui il Comune di Bobbio Pellice ha affidato l’incarico di monitoraggio della popolazione, propedeutica alla stesura di una relazione che la Città metropolitana esamina prima di consentire ogni anno il traffico turistico sulla pista. Nello stesso periodo le salamandre ritrovate schiacciate nel 2021 erano 15, 20 invece nel 2020. Una differenza così importante rispetto ai numeri del passato è dovuta all’aumento di uscite fatte sul campo per rilevare gli esemplari possibile grazie al coinvolgimento delle Guardie ecologiche volontarie e alla collaborazione con il personale della Direzione Sistemi naturali: nel 2022 sono state 24, a fronte delle 5 degli anni precedenti.

“Il dato frutto dei sopralluoghi è preoccupante: il software utilizzato per valutare la vitalità della popolazione stima che l’estinzione della salamandra lanzai possa avvenire nei prossimi 200 anni, e questa previsione tiene conto solo degli effetti del traffico dei mezzi motorizzati e non di quelli dei cambiamenti climatici” spiega Alessandra Pucci, funzionario della Città metropolitana.

Il problema degli aventi diritto

Secondo l’ente i responsabili degli schiacciamenti non sono tanto i turisti che salgono alla Conca in auto nei mesi estivi, quanto piuttosto gli aventi diritto perché titolari di attività economiche, terreni o fabbricati in zona. Il loro diritto di salire con mezzi motorizzati in qualsiasi orario si estende anche ai parenti dei titolari.

“Il traffico dei turisti, infatti, è limitato agli orari di minore attività delle salamandre mentre gli aventi diritto possono percorrere la pista anche al mattino presto e al crepuscolo, momenti in cui l’animale tende a muoversi” spiega Pucci. Inoltre sembrerebbe troppo alto il numero di aventi diritto: “Le auto dei turisti che possono accedere alla pista sono al massimo quaranta al giorno ma dalle stime del Comune di Bobbio Pellice gli aventi diritto sono il triplo” rivela Pucci.

Il sindaco di Bobbio Pellice, Mauro Vignola, conferma che il rischio principale per la sopravvivenza della salamandra lanzai è causato dal traffico di chi ha attività o proprietà nella zona: “Loro hanno libertà di muoversi e devono solo rispettare i sensi unici in salita e in discesa negli orari in cui i turisti possono salire o scendere” afferma. Pur garantendo che la pista verrà riaperta anche per quest’estate al traffico turistico, Vignola lancia l’allarme: “Il rischio è che successivamente venga fortemente limitato il traffico anche per gli aventi diritto”.

Le misure per salvare l’anfibio

Nel frattempo, per i prossimi mesi, verranno adottate delle misure che potrebbero servire per limitare gli schiacciamenti, almeno nei punti più critici. La popolazione di salamandra lanzai infatti si concentra in tre aree: il tratto di pista subito a monte della Cascata del Pis, la piana erbosa sulla sinistra orografica del Torrente Pellice, tra il sentiero e la pista forestale, intorno a quota 1520 m e il tratto compreso tra il tornante a quota 1.580 m e il successivo incrocio del sentiero con la pista forestale intorno a quota 1.620 m. “In quei punti sperimenteremo il posizionamento di barriere a bordo strada per evitare che le salamandre attraversino esponendosi così al rischio di schiacciamento purtroppo però questi dispositivi limiteranno le loro possibilità di spostamento e a lungo termine potrebbero incidere negativamente sulla popolazione”” spiega Pucci.

Il Comune di Bobbio inoltre dovrà lavorare sulla sensibilizzazione della popolazione locale: “La gente del posto deve cambiare atteggiamento: non considerare più la salamandra come un problema ma come una risorsa naturalistica e turistica per il territorio” afferma il sindaco. Infine, per limitare la mortalità dell’animale potrebbe bastare anche un piccolo gesto, come sostiene l’erpetologo Seglie: “Difficilmente chi è al volante non lo vede prima di investirla. Basta quindi scendere un attimo dalla macchina e rimuoverlo invece di schiacciarlo”. “Se tutte queste azioni non porteranno i benefici sperati dovremo prendere scelte più radicali perché la conservazione della specie è imposta dalla Direttiva Habitat” avverte Pucci.

Elisa Rollino

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU