Continueranno a scaldarsi con il gas naturale fornito da Acea solo più l’asilo nido di Pralafera, le scuole elementari di Luserna alta e di San Giovanni e alcuni edifici tra cui quello che ospita il Museo del gioco e del giocattolo di via Diaz. Il Comune di Luserna San Giovanni procede ad allacciare gli edifici di sua proprietà alla rete di teleriscadamento della centrale a biomasse di Pralafera energia, alimentata a legno. La strada era stata aperta ad ottobre 2021 con il collegamento “in via sperimentale” del municipio.
“A partire già da questa stagione termica passano al teleriscaldamento anche gli impianti sportivi, con la piscina, la palestra, il campo sportivo. Ma anche la scuola elementare e dell’infanzia del Capoluogo, la caserma dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco e la scuola secondaria” annuncia il sindaco Duilio Canale. Praticamente verranno collegati tutti gli edifici adiacenti alla rete già posizionata da Pralafera energia: “Si tratta quindi di completare solo un ultimo tratto di collegamento che porta fino ai singoli edifici – aggiunge Canale – e verrà fatto entro il 15 ottobre”.
La speranza dell’Amministrazione comunale è quella di realizzare un risparmio importante: “Tenendo conto anche di ciò che è successo alla piscina di Pinerolo, la nostra premura e di poter continuare a mantenere in funzione edifici fortemente energivori come quelli degli impianti sportivi” dichiara il sindaco. Il risparmio stimato è di 300.000 euro in due stagioni termiche: “Per noi rappresenta una cifra importante e il risparmio deriva dall’applicazione delle tariffe del 2014 e 2019, in epoca quindi pre pandemica, con una maggiorazione del 5%. Inoltre, possiamo usufruire di un’iva agevolata” dettaglia Canale.
Il sindaco assicura inoltre che nulla cambierà a livello di inquinamento atmosferico: “Anzi la situazione potrebbe migliorare perché passando al teleriscaldamento spegneremo le centrali termiche degli edifici in funzione finora, mentre la centrale a biomasse non aumenterà la produzione ma destinerà agli edifici comunali l’acqua calda che prima non veniva utilizzata e doveva essere quindi raffreddata”.