L’Alberti non sarà un salvagente per ripartire con le lezioni a settembre, ma il dibattito sulle scuole si riaccende lo stesso, dopo la commissione del 15 luglio. La minoranza di Siamo Luserna e il suo capogruppo Donato Marzano puntano il dito sui lavori di cui l’ex scuola superiore necessita, perché il Comune intende usarla, malgrado ci siano da fare degli adeguamenti sotto il profilo antisismico: «Senza alcuna polemica ma per spirito di verità vogliamo sottolineare che l’Amministrazione aveva più volte ribadito in sedi ufficiali che il complesso infrastrutturale ex Alberti era adeguato sismicamente» incalza Marzano a nome del gruppo.
Parole a cui il sindaco Duilio Canale ribatte in maniera dura: «Non ho mai detto che non ci fossero lavori da fare, ho semplicemente detto che sotto il profilo antisismico è molto meglio dei plessi di Luserna Alta e San Giovanni». Edifici che il Comune vuole chiudere a seguito di una serie di accorpamenti, che prevedono l’utilizzo dell’Alberti come scuola media, la chiusura di San Giovanni e Luserna Alta con lo spostamento degli studenti della primaria di Luserna Alta nel plesso del capoluogo, in via Tegas, e degli studenti di San Giovanni nel plesso delle attuali medie, assieme alla scuola dell’infanzia del capoluogo, mentre rimane invariata la situazione per Pralafera.
Un disegno che la minoranza contesta da sempre e per questo ha presentato un piano alternativo per mantenere in vita le scuole delle frazioni: «Io preferisco avere delle scuole sicure, rispetto a delle scuole di frazione e basta – rintuzza Canale –. Le Amministrazioni precedenti non hanno fatto nulla per le scuole, noi sistemeremo dal punto di vista quella di Pralafera e quella del capoluogo».
Tramonta invece l'idea di testare l’Alberti a settembre per garantire al meglio il distanziamento sociale tra gli alunni: «Dobbiamo presentare un piano di valorizzazione al Demanio per ottenere la struttura e poi fare qualche lavoro di adeguamento che permetta già di utilizzarlo – conclude Canale –. Mentre il piano di sistemazione vero e proprio richiederà tra i 5 e i 10 anni per essere portato a termine».