Il fumetto si presta volentieri, forse più di altre arti, alle sperimentazioni. I fenomeni che lo caratterizzano vengono definiti in modo cumulativo con termini come “underground”, “autoproduzioni”, “indipendenti”. Si tratta insomma di storie disegnate che si distaccano dal mainstream; se volessimo fare un paragone con un’altra forma di espressione artistica, ecco, somigliano molto, per obiettivi e filosofia, alla musica indie.
Così come capita nel panorama musicale quando una band indie riscuote tanto successo da finire sul palco di Sanremo, nello stesso modo può succedere che un autore nato nell’underground si ritrovi a sceneggiare, ad esempio, Dylan Dog.
E’ quello che è avvenuto a Ratigher, al secolo Francesco D’Erminio: dopo aver raggiunto il successo nel mondo del fumetto “sperimentale” con “Trama. Il peso di una testa mozzata” (2011) e aver fondato con i colleghi LRNZ, Maicol&Mirco, Dottor Pira e il compianto Tuono Pettinato, il collettivo “Super Amici”, è stato chiamato, appunto, a lavorare sulle pagine dell’Indagatore dell’Incubo. Il frutto di questo impegno si è concretizzato con con l’uscita in edicola degli albi intitolati “In fondo al male” (2015) e “Graphic Horror Novel” (2017).

Ratigher
Ma quasi in concomitanza con l’uscita del suo primo albo di Dylan Dog, Ratigher ha pubblicato un’altra delle sue opere più conosciute: “Le ragazzine stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra”. L’impatto col fumetto mainstream rappresentato dall’Indagatore dell’incubo non ha certo cambiato il suo modo alternativo di concepire l’arte del fumetto. Prova ne è che “Le ragazzine” (per comodità qui abbrevieremo il titolo così) ha avuto una vita editoriale molto particolare.
Il booktrailer di “Le ragazzine stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra”
Per volere dello stesso autore, che in quel periodo ha aperto un sito apposito per diffondere questo suo progetto (primaomai.com), è stato possibile acquistare il graphic novel in cartaceo solo fino a un mese dalla sua pubblicazione (giugno 2014). A luglio dello stesso anno sono stati mandati in stampa esclusivamente i volumi già ordinati.
Ancora nel mese di giugno, inoltre, librerie e fumetterie interessate hanno potuto richiedere il titolo in distribuzione con un forte sconto, molto più conveniente rispetto ai canali tradizionali. Gli esercizi che hanno aderito sono poi comparsi nella home del sito alla chiusura delle prenotazioni, così da consentire a eventuali acquirenti ritardatari di trovare qualche copia residua (e già rarissima) presso di loro.
Passati alcuni mesi, è uscita anche una versione digitale del volume, pensata per far arrivare “Le ragazzine” a un pubblico più largo. La regola per cui, su carta, l’opera non sarebbe stata proposta mai più, è comunque rimasta.
Perché tutto questo? Per sperimentare, ha dichiarato l’autore all’epoca. E, a pensarci bene, sperimentare è un po’ quello che fanno proprio Motta e Castracani, le due ragazzine protagoniste della storia, che sono legate da una curiosità quasi maniacale per esami e referti clinici.
Ma addentriamoci meglio nella trama: le due adolescenti, a seguito di questa loro passione, diventano bersaglio di sospetti e pregiudizi. L’amicizia che le unisce le aiuta a resistere, a restare se stesse, anche quando gli altri, gli adulti, provano a separarle, convinti che così possano tornare a quella che per gli schemi sociali è la normalità. L’epilogo, inatteso, viene affidato a un’unica tinta: l’azzurro. Non facciamo spoiler. L’intera storia si può leggere ancora oggi liberamente presso questo indirizzo: https://issuu.com/rulez/docs/leragazzine

Il motto delle ragazzine di Ratigher
Oggi è in lavorazione il film tratto proprio da questo fumetto. Le riprese sono terminate durante l’estate scorsa e si sta procedendo alla post-produzione. Il lungometraggio, opera prima del regista Pierluca Di Pasquale, prodotto da Qoomoon, IBC Movie e Rai Cinema con il contributo del Ministero della Cultura e il sostegno della Film Commission Torino-Piemonte, si intitolerà “La fine è azzurra”. La sceneggiatura è stata scritta da Di Pasquale in collaborazione con lo stesso Ratigher.

Pierluca Di Pasquale
“Motta e Castracani sono le protagoniste di una storia che, per certi versi, sembra paradossale” scrive lo stesso regista sulle note di regia pubblicate presso il sito della Film Commission Torino-Piemonte “Perfetto esempio è il loro modo di passare il tempo: fare visite mediche. Una metafora, forse, che diventa un modo empirico di conoscere se stessi. Elemento portante nel fumetto che mi ha incuriosito e che è stato sviluppato nella sceneggiatura. Quale miglior momento per aumentare la riflessione sulla propria esistenza nell’esatto istante in cui qualcuno, un medico appunto, ci osserva, ci studia, ci analizza nelle parti più viscerali di noi stessi. Un confronto con l’obbiettività del nostro essere a cui non possiamo mentire. I nei sulla pelle sono quelli, in numero, dimensione e qualità. Questa prova oggettiva di riconoscimento come può essere vissuta da una ragazzina che sta cercando di capire chi è, cosa fare, e dove andare nella vita? Riflessioni molto grandi per una teenager, forse, ma sono le domande che ci facciamo tutti quanti da sempre.”
Un film da vedere assolutamente, dunque.
Stay tuned, come si dice.
Noi ci rileggiamo la prossima settimana.





