La VI commissione regionale si è riunita oggi per esaminare il caso degli accorpamenti che riguarderanno 7 istituti nel territorio della Città Metropolitana di Torino e 2 in Provincia di Cuneo.
“Il tema della delibera è la soppressione di codici meccanografici, non la chiusura di sedi scolastiche – dichiara Marina Bordese, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – Non solo le scuole resteranno aperte, ma verranno mantenute le segreterie, oltre al personale Ata, cosa che in passato non è avvenuta. Possiamo rassicurare le famiglie che non è in discussione né la chiusura delle scuole, né l’offerta formativa, ma aspetti meramente burocratici”.
Per quanto riguarda l’area del Pinerolese, il provvedimento prevede la confluenza dei punti di erogazione del servizio del Comune di Piscina attualmente afferenti all’Istituto Comprensivo Pinerolo III nell’istituto Comprensivo di Airasca, con contestuale accorpamento degli Istituti Pinerolo III e Pinerolo IV e istituzione di un nuovo Istituto Comprensivo con sede in Pinerolo.
“Si sta alimentando una polemica insensata, addirittura alimentando pericolosi allarmismi su fondamenti inesistenti – aggiunge Bordese – Affermare che si lede il diritto allo studio dei ragazzi è vergognoso, perché completamente falso. Sono vent’anni che vengono portati avanti procedimenti di accorpamento, in tutto il territorio regionale, anche durante i mandati delle Giunte di Centrosinistra, senza che sia stata sollevata la minima polemica. Ed è pretestuoso accusare la Giunta regionale di dare corso a scelte e indicazioni che provengono dal governo Draghi, dall’ex ministro Bianchi e, in ultima analisi, da Città Metropolitana, che ha fornito gli elenchi degli istituti da accorpare. Elenchi dei quali la Regione non ha possibilità di modifica: l’unica opzione disponibile è stata quella di stralciare due istituti tra quelli inseriti nell’elenco. Per non parlare del fatto che se non si desse corso agli accorpamenti, verrebbero meno i fondi Pnrr ottenuti: ben lo sa la Regione Campania, che ha provato a fare ricorso al Tar ed è stata bocciata al Consiglio di Stato, col risultato di dover procedere in tutta fretta con l’unificazione richiesta degli istituti”.
Il tema del provvedimento di accorpamento è stato alla base della protesta di alcuni insegnanti e rappresentanti sindacali, che si è svolta ieri davanti a palazzo Lascaris. Fra le proteste sollevate, anche la mancata audizione degli istituti in Commissione regionale.
“Peccato che non sia mai giunta una richiesta in tal senso – conclude Bordese – L’accusa, di nuovo, è completamente falsa. Denota superficialità o scarsa conoscenza delle regole di funzionamento della Commissione: non è l’ente che convoca, ma gli enti o le associazioni che chiedono di essere auditi. Cosa che in questo caso non hanno fatto”.





