Cosa succede dopo il Lucca Comics?
Niente, la vita riprende come sempre, però si fanno bilanci, si commentano gli eventi, quelli che hanno avuto più o meno successo, si racconta agli amici quanto ci si è divertiti, oppure annoiati, o addirittura arrabbiati.
In questa edizione 2025 (la cinquantanovesima) è caduta tanta pioggia, come in quasi tutte le edizioni passate, del resto. La manifestazione ha fatto ugualmente il pienone infischiandosene di ben due allerta meteo.
Sì, perché è arrivata, come al solito, una marea di gente. Più di 280 mila biglietti venduti, 17 mila operatori del settore accreditati, ospiti di altissimo livello… Code, tante code.
Le più lunghe, ogni giorno interminabili, quelle ai firmacopie di Caparezza. L’artista molfettese ha battuto ogni record firmando dediche per 7 ore consecutive.
La coda per il firmacopie di Caparezza presso il padiglione Bonelli al Lucca Comics
Il disco “Orbit Orbit” e il fumetto omonimo allegato (dei quali vi ho accennato in un articolo precedente di questa rubrica) sono usciti in concomitanza con la manifestazione. Abbiamo potuto finalmente ascoltare tutte le canzoni di Capa, quattordici, ognuna legata a un capitolo del graphic novel. Due opere geniali nate, come ha raccontato lo stesso cantante durante gli incontri con i fans, dal peggioramento del suo acufene e dalla conseguente ipoacusia. La sordità incipiente ha messo l’artista in una situazione drammatica che ha trovato sfogo nella scrittura del fumetto. Caparezza ha descritto il momento in cui si è aggrappato a questa “ciambella di salvataggio” in uno dei pezzi del disco, quello intitolato “A Comic Book Saved My Life”.
Non c’è stato invece alcun salvagente per il flusso enorme di visitatori che si è trovato di fronte a una gestione degli accessi ai padiglioni organizzata in modo un po’ troppo restrittivo. Il problema si è presentato soprattutto nel grande padiglione di Piazza Napoleone. Pur essendo questo dotato di più accessi, è stata consentita un’unica entrata con percorso “a curve” (tipo check-in di aeroporto), con il solo risultato di strozzare le vie confinanti tra la coda per entrare e il flusso dei passanti sulla strada.
Ma vale lo stesso discorso della pioggia, il Lucca Comics&Games non si ferma per un banale problema logistico.
La manifestazione ha ospitato altri due volumi provenienti dal mondo della musica. Max Pezzali ha presentato il suo comic book “La donna il sogno & il grande incubo”, dedicato al trentennale dell’album omonimo degli 883.

Il comic book “La donna il sogno & il grande incubo” di Max Pezzali
Elio e le Storie Tese hanno invece presentato il libro fotografico “Foto”, che narra, per immagini, la storia del gruppo.

Il libro “FOTO” di Elio e le Storie Tese
Gli ospiti si sono susseguiti e hanno continuato ad attirare la folla. Tetsuo Hara (anche di lui abbiamo parlato in un articolo precedente) con la mostra delle sue opere e i suoi costosissimi incontri; ma anche il cast di Stranger Things, che in un padiglione costretto spesso a chiudere per l’eccessiva presenza di pubblico, ha ricordato a tutti l’imminente inizio, il 27 novembre su Netflix, del primo volume (ora si dice così) della quinta e ultima stagione della serie. L’inizio del secondo volume è previsto per il 26 dicembre. La puntata finale sarà trasmessa invece il primo gennaio del 2026.

La folla in attesa del cast davanti al padiglione del Lucca Comics dedicato a “Stranger Things”
In quel di Lucca può succedere di tutto, anche che un fatto normale acquisisca all’improvviso risvolti “politici”. Tra gli ospiti c’era Hideo Kojima, il grande autore giapponese di videogiochi (basta citare su tutti “Metal Gear Solid”). Zerocalcare (che non ha bisogno di presentazioni) ha chiesto di fare una foto con lui. Nello scatto i due impugnavano l’edizione nipponica di “Kobane Calling”, il graphic novel di Zero dedicato ai combattenti (ma soprattutto alle combattenti) del Rojava, territorio al confine tra Siria e Turchia.

Zerocalcare e Kojima con la copia dell’edizione nipponica di “Kobane Calling”
L’immagine è diventata virale, circa quattro milioni e mezzo di visualizzazioni, ma nel giro di 24 ore Kojima l’ha cancellata dai suoi social. La comunità turca infatti, che ritiene i partigiani del Rojava un’organizzazione terroristica, è insorta. Ha accusato il game designer di simpatie verso il terrorismo. Ai commenti su internet si sono aggiunti i media del mainstream di Ankara che hanno rincarato la dose esprimendo grande indignazione e censurando la foto incriminata. Kojima, forse spinto dal timore di subire qualche rappresaglia più “materiale”, ha scelto di eliminare dai suoi profili la causa del contendere.
Zerocalcare, dal canto suo, una volta scoperta la cancellazione della fotografia da parte del giapponese, ha reagito con l’ironia che da sempre lo contraddistingue, pubblicando un divertente filmato: “Ho beccato Kojima a Lucca, il Gesù Cristo dei videogiochi. Gli ho portato il libro perché me l’ha chiesto l’editore. Il giorno dopo vedo che ha tolto la foto, apro internet e trovo duecento siti turchi che dicono che Kojima sostiene il terrorismo. Povero maestro, non ti volevo mannà carcerato!”
Il filmato pubblicato da Zerocalcare sul caso Kojima
Per la cronaca, Zerocalcare al Lucca Comics non ha soltanto creato inconsapevolmente incidenti diplomatici. Ha presentato anche la sua nuova serie animata “Due Spicci” (che vedrà tra l’altro il personaggio dell’Armadillo doppiato ancora una volta da Valerio Mastandrea).
Il fumettista romano è presente anche sulla nuova rivista a fumetti “La fine del mondo”, ideata da Maicol e Mirco. Di entrambe parleremo nelle prossime settimane.
Insomma il Lucca Comics 2025 è finito.
Andate in pace.





